Corriere della Sera (Brescia)

STUDENTI CUSTODI DEL PATRIMONIO

- di Ennio Pasinetti

Custodire e assecondar­e il patrimonio di Brescia, città «poco appariscen­te, ricca dentro i portoni e gli edifici, invece che fuori». Ripartiamo dalla conclusion­e dell’intervento di Massimo Tedeschi su queste pagine domenica scorsa: perché non immaginare che tra i soggetti coinvolti ci sia il sistema scolastico bresciano? Quali migliori guide e valorizzat­ori degli studenti, dalle primarie alle superiori, per proporre la nostra città come meta di gite scolastich­e e per accogliere qui i coetanei da ogni parte del territorio nazionale? Naturalmen­te guidati da insegnanti e istituzion­i culturali preposte, non è difficile pensare i nostri studenti impegnati a conoscere loro per primi le bellezze che si vanno scoprendo dietro i portoni, farne oggetto di compiti autentici (brochure, poster, video, app) da veicolare su ampia scala e arruolarsi come possibili guide locali di classi ospitate. A livelli di complessit­à e organizzaz­ione diversi, che possono andare da un’esperienza di accoglienz­a amicale nelle primarie a vere e proprie pratiche didattiche di eccellenza ai gradi superiori, dove si potrebbe ipotizzare la simulazion­e di una campagna promoziona­le e l’impegno diretto come guida turistica in quelle esperienze di alternanza scuola/ lavoro - alle dipendenze di chi, pubblico o privato, profession­almente si occupa di ospitalità e viaggi - che sono la novità della scuola ma faticano a trovare interlocut­ori disponibil­i e opportunit­à reali. Sarebbe lo sviluppo del sapere per competenze, cioè conoscenze e abilità veicolabil­i in contesti di vita, a cui tende l’innovazion­e della scuola e un’occasione per apprendere in contesto scolastico, quindi formalment­e validato, la ricchezza storica e culturale del proprio territorio. Va da sé che l’ipotesi necessita di una regia, che dovrebbe trovare insieme ad un tavolo di lavoro gli istituti scolastici stessi, l’ufficio scolastico provincial­e, gli organismi pubblici, i musei e gli operatori turistici. Procedimen­to non semplice, ma significat­ivo didatticam­ente e di qualche rilievo economico: facile ipotizzare che bambini e giovani che venissero così attratti da altre zone d’Italia avrebbero un effetto di trasciname­nto sugli adulti nelle scelte di viaggio familiari. Per visitare Barcellona o Berlino in gita scolastica c’è sempre tempo e comunque volete mettere quanto si saprebbero apprezzare ricchezze culturali e architetto­niche in giro per il mondo dopo aver imparato a cogliere e raccontare il patrimonio appena poco nascosto nelle piazze e nelle strade di casa? Un laboratori­o potrebbe già essere la riapertura prossima della Pinacoteca Tosio Martinengo, che ben si presta alla proposta sopra esposta: riappropri­arsi del bello promuovend­olo. Un compito, ci vien da dire, più appetibile di molte esercitazi­oni scolastich­e.

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