Nuovo stadio ok Ma sull’iter pesa il futuro societario
Ieri incontro in Loggia, si attende Bonometti
Lo studio di fattibilità del nuovo Rigamonti è pronto. Ieri il presidente del Brescia Calcio Alessandro Triboldi lo ha illustrato al sindaco Emilio Del Bono. Ma prima che lo studio venga depositato e si dia vita all’iter per l’avvio dei cantieri bisogna attendere che si risolva l’assetto societario. È necessario attendere il rientro di Marco Bonometti (è questione di giorni) affinché il Brescia Calcio valuti le offerte e prenda una decisione. Solo dopo questo passaggio comincerà il conto alla rovescia per il nuovo impianto sportivo che sarà più aperto al quartiere e alle famiglie.
A pochi metri dai giocatori, a due passi dalle parole di mister Boscaglia, si potrà sentire lo spostamento d’aria delle ali dell’Airone. Il nuovo Rigamonti sarà un sogno per i tifosi: le partite si vivranno con tutti i sensi. Come allo stadio di Berna o a quello di Neuchatel, con le tribune a ridosso del campo di gioco. Con le sedute comode e una copertura estesa a tutta la zona per il pubblico.
E sarà un sogno anche per chi andrà allo stadio non solo per la partita, ma per fare un’oretta di spinning, shopping o per una cena veloce.
Ma perché il sogno si concretizzi è necessario attendere ancora un po’. Bisogna aspettare il rientro dalla Cina di Marco Bonometti. Solo a quel punto si metteranno a confronto le offerte d’acquisto per il Brescia Calcio (sul tavolo ci sarebbero le proposte di Massimo Cellino e di un gruppo arabo con la mediazione dell’ex tennista tunisino Aziz Zouhir) e la società prenderà una decisione sul futuro delle rondinelle. Tra gli scenari possibili anche il rifiuto delle offerte e l’impegno di Bonometti a restare.
È solo il futuro assetto societario a frenare il progetto del nuovo Rigamonti. I disegni sono pronti e sono rigorosamente top secret. Ieri mattina il presidente del Brescia Calcio Alessandro Triboldi ha incontrato in Loggia il sindaco Emilio Del Bono. «Abbiamo illustrato la proposta — fa sintesi Triboldi — che sarà depositata non appena saranno decisi gli assetti societari».
All’incontro non ha partecipato l’ingegnere Lamberto Cremonesi, che con lo studio Crew sta dando vita al nuovo stadio bresciano: il nuovo stadio, più raccolto e più aperto al quartiere e alla città, sviluppato sfruttando l’asse della metropolitana, è salvato su una serie di files nei computer dei progettisti. L’ingegnere ieri era in Qatar, con lo studio tedesco Gmp, sta mettendo a punto per i mondiali Al Bayt Stadium ad Al Khor. «Non posso svelare nulla del progetto » si limita a commentare a quasi seimila chilometri di distanza.
Il Brescia Calcio è pronto per consegnare lo studio di fattibilità. E per impegnarsi economicamente: progetto e rifacimento porteranno il conto complessivo a circa 35 milioni di euro. Un investimento totalmente a carico della società.
Sul progetto la Giunta è chiamata a esprimere il proprio parere, poi sarà avviata la procedura — semplificata dalla legge stadi — per la realizzazione dell’impianto sportivo che nascerà dalla demolizione del Rigamonti. La Loggia farà un bando di gara per cedere il diritto di superficie dell’area per quasi cent’anni, il Brescia Calcio, essenso il proponente, avrà diritto di prelazione. La demolizione sarà a varie fasi per consentire alla squadra di scendere in campo — e si spera vincere — nonostante i cantieri. Le rondinelle non saranno quindi costrette a trovare un altro impianto per giocare, ma l’appuntamento per i tifosi continuerà a essere a Mompiano.
Ma per realizzare il nuovo stadio bisogna attendere ancora. Non troppo. È questione di qualche giorno, poi il Rigamonti nella sua nuova versione per tifosi e per famiglie, potrà diventare una realtà. E si saprà anche chi salderà il conto finale.