Derivati, Intesa paga Coccaglio
Al Comune di Coccaglio 290 mila euro da Banca Intesa.
Il bonifico è arrivato nelle scorse ore: Intesa SanPaolo ha versato 290mila euro nelle casse del Comune di Coccaglio. Contestualmente, l’ente ha ritirato la causa legale contro la banca per un contratto di finanza derivata (tecnicamente, un Interest Rate Swap: con i tassi d’interesse ai minimi perde chi lo ha sottoscritto) che, in dieci anni di vita, è costato 500mila euro alle casse comunali. L’accordo è stato raggiunto pochi giorni fa: dopo una lunga trattativa Intesa ha offerto 290mila euro a titolo di risarcimento e il Comune, guidato dal leghista Franco Claretti, ha accettato impegnandosi a ritirare la causa. La decisione del giudice sarebbe arrivata solo nel 2019 e, qualora sconfitta, la banca avrebbe potuto presentare ricorso allungando ulteriormente i tempi. Alla fine di un annoso braccio di ferro è arrivato il gentlemen’s agreement: Intesa ha ceduto alle richieste originarie del Comune e ha rimborsato circa il 60% di quanto perso dall’ente nei 10 anni di vita dello Swap (2006-2016). Il Comune è riuscito a mettere alle corde Intesa (facendosi rimborsare buona parte del rosso) puntando sulla mancanza di alcuni fogli informativi e di doppie firme oltre che sulla presenza di costi nascosti. In parole povere: gli amministratori del tempo avevano sbagliato ma c’erano molte criticità. Regista dell’operazione, con Claretti, l’ex assessore Eugenio Fossati. I 290mila euro potrebbero essere usati l’abbassamento dell’addizionale Irpef. La storia di questo swap è simile a quella di centinaia di enti pubblici italiani: nel 2006, Coccaglio ha emesso un’obbligazione per azzerare il proprio debito. Intesa, come da accordi, ha integralmente sottoscritto l’obbligazione e ha spinto il Comune a firmare uno swap per coprirsi dal rischio di una caduta dei tassi di interesse. Con i tagli della Bce, però, i tassi sono andati a zero e gli enti hanno dovuto pagare per anni corposi differenziali alle banche. Se la Provincia è ancora invischiata nell’affare derivati con 160 milioni di swap (accesi nel 2006 dalla giunta Cavalli) che costeranno 6,3 milioni di perdita nel solo 2017, Coccaglio può brindare. Il piccolo Comune non deve nemmeno pagare gli interessi a Intesa sull’obbligazione acquistata dalla banca: è ancorata all’Euribor, oggi sotto zero.