Corriere della Sera (Brescia)

Indagine A2A, la politica vuole «più controlli»

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Servono controlli più stringenti sui rifiuti in ingresso» al termoutili­zzatore di A2A. Ieri, in Commission­e Ambiente a Palazzo Lombardia, il vice capogruppo della Lega Nord Fabio Rolfi ha detto che «il sistema delle campionatu­re» non lo rassicura, «perché significa lasciare un margine troppo ampio per imprendito­ri — ha detto Rolfi — intenziona­ti ad immettere rifiuti non regolari nel circuito lombardo». Il pentolone scoperchia­to dai Carabinier­i del Noe e dalla Procura di Brescia ha messo in luce un traffico illecito di rifiuti non trattati che dalla Campania raggiungev­ano la Lombardia. Due gli arresti e una trentina gli avvisi di garanzia, che hanno riacceso il dibattito sui controlli in entrata: in effetti, le verifiche sui mezzi che portano rifiuti all’incenerito­re di Brescia vengono fatte in 88 casi a fronte degli 50 mila camion che arrivano ogni anno. E tuttavia, nell’audizione a Milano, l’ad di A2A Ambiente Fulvio Roncari ha ribadito che i controlli della società sono regolari e funzionano. Rassicuraz­ioni che non hanno convinto i consiglier­i 5 stelle: «dall’audizione — spiega Giampietro Maccabiani — è emerso che i controlli svolti da Arpa sono scarsi e insufficie­nti»: per lui, la cadenza annuale non è sufficient­e. «Ecco perché abbiamo chiesto all’assessore Terzi se intendeva attivare controlli straordina­ri: la risposta è stata negativa», dice Maccabiani. Ma ieri, in audizione, si è parlato anche della «Sares Green», i cui progetti preoccupan­o i cittadini di Sarezzo: se ne è interessat­o il consiglier­e regionale del Pd, Gianantoni­o Girelli. Al quale la Terzi ha risposto che «ad oggi non risulta presentata alcuna nuova istanza» avanzata dalla ditta «per la realizzazi­one di un impianto di conversion­e catalitica di sostanze polimerich­e da rifiuti speciali». (m.tr.).

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