«Era innamorato delle auto e delle corse»
Dieci anni fa aveva rischiato la vita in un terribile incidente. Viveva con la madre a Carpenedolo
La donna della sua vita era una Singer blu del 1933, modello Le Mans: la chiamava la sua signorina. Mauro Firmo era un sopravvissuto: in paese, a Carpenedolo, ancora si ricordano dell’incidente che ha avuto una decina di anni fa. Sempre in auto, sempre a una corsa. Ne era uscito talmente male che lui, impiegato modello, aveva dovuto licenziarsi dalla ferramenta, la Astori, e smettere di correre. Ma la vita ai box non era la sua: non è mai riuscito a guardare le gare dalla tribuna, a stare oltre la Dangerous area della pista. Due anni fa, aveva convinto Paolo Mori a fondare la Cameb (Club moto auto d’epoca bresciano): Mauro era il segretario. «Insieme abbiamo fatto i salti mortali, ma ricevuto anche tante soddisfazioni» dice il suo socio prima di mettere giù il telefono e andare ad annullare l’evento che l’associazione aveva organizzato ieri. Maurizio Zonta, assessore ai Lavori pubblici di Carpenedolo, avrebbe dovuto andare a Malegno per vedere le prove con sua moglie: «Firmo era un uomo umile, gentilissimo, molto tranquillo. Viveva con la madre, non era un tipo mondano, ma per noi è stato fondamentale: se non ci fosse stato lui, la Mille Miglia non avrebbe mai fatto il pit stop a Montichiari. Ha aiutato anche la Proloco: è stato lui a portare auto e moto d’epoca alla fiera del paese, anche se nessuno ha mai letto il suo nome sui giornali. A lui non interessava: non era di quelle persone che si vantano di quello che sono riuscite ad ottenere. Lavorava tanto e stava zitto».
Da quell’incidente, dice, «non era stato più lo stesso, ma la passione gli era rimasta incollata addosso: parlava sempre della sua signorina». La sua bellissima Singer colore blu notte. L’auto che lo faceva sognare.
Due anni fa, aveva convinto Paolo Mori a fondare il clun Cameb: Mauro era il segretario