Tragedia alla cronoscalata Pilota travolge commissari «Correte, l’auto è nel bosco»
Non ce la fa Mauro Firmo, 57 anni. Ferito il collega Davide Foroni
Quasi non la si nota, la «sbeccata» lungo le fettucce bianche con la scritta rossa «zona pericolosa: dangerous area» a delimitare i punti off limits al pubblico. Rispettati. Ossimo, postazione 21 della cronoscalata Malegno-Borno (giornata di prove ufficiali): lì, ci sono solo i due commissari di gara. Travolti alle 10.20 del mattino dalla Peugeot bianca numero 149 (partita solo sei minuti prima dallo start a Malegno) impazzita alla chicane a pochi metri da loro. È stato un attimo, nemmeno il tempo di focalizzare il pericolo e tentare di mettersi in salvo. L’auto che sbanda all’improvviso — probabilmente, racconta chi c’era, dopo aver preso un masso — e «plana sul filo del guard rail dopo aver urtato gli pneumatici di protezione» investendo in pieno Mauro Firmo, 57 anni, di casa a Carpenedolo, e il collega Davide Foroni (che vive a Verona), prima di finire la sua corsa a una decina di metri nella scarpata. Oltre al parabrezza in frantumi ci sono i guanti in lattice dei sanitari, le garze, una scarpa da ginnastica, le cartelle tecniche e le pettorine squarciate dei commissari.
«Non saprei descriverglielo, abbiamo sentito un rumore sordo, simile a un botto». Le case sono lì, dall’altra parte della strada. «Aiuto, correte, fate presto: un’auto è finita giù nel bosco» urla a squarciagola una signora dalla sua terrazza. «Qualcuno è ferito, sbrigatevi», scatta il panico. E anche la macchina dei soccorsi. «Subito ho attivato la prima ambulanza dall’intermedio successivo, alla postazione 22», dice il direttore di gara, Francesco Tartamella, ancora provato («erano i miei occhi sul tracciato, i miei uomini, li ho voluti io lì per la loro competenza. Non è facile, scusatemi»). Nel frattempo la competizione è sospesa. Ma a nulla servono le manovre di rianimazione: Mauro muore alle 11.25 all’ospedale di Esine. Per Davide, invece — che non ha mai perso conoscenza — viene disposto il trasferimento in terapia intensiva al Civile a causa dei politraumi riportati nell’incidente: se la caverà, per fortuna. Li hanno trovati uno sopra l’altro. Al volante della Peugeot Christian Furloni, che corre in casa visto che vive e lavora in un ristorante di Malegno. I motori sono una passione di famiglia: anche la sorella Francesca indossa spesso la tuta da pilota. «Sto bene» risponde sotto choc ai soccorritori che lo estraggono dalla macchina, semidistrutta. Trasportato al pronto soccorso di Esine per accertamenti, viene dimesso poco dopo.
Sull’asfalto, nel pomeriggio, sono ancora evidenti i segni della sbandata, fino al guard rail. Appassionati e curiosi camminano avanti e indietro nel tentativo di spiegarsi la tragedia. Cinque chilometri più giù, decine di caravan parcheggiate nelle vie del paese stanno sbaraccando: via meccanici, concorrenti e spettatori. La direzione di gara ha deciso di annullare la 47esima edizione della cronoscalata Malegno-Borno, trofeo di Vallecamonica: «Una scelta ineludibile di fronte a una vita spezzata». «Siamo tutti vicini ai familiari di Mauro» scuote la testa il sindaco, Paolo Erba. Doveva essere festa grande. Restano una fettuccia rossa e bianca sbeccata. E un minuto di silenzio per chi non c’è più.
Annullata la gara La direzione Aci ha deciso di annullare la competizione in programma per oggi