Corriere della Sera (Brescia)

Destini: Carlo Grazioli e Giovanni Bianchi

- Di Costanza Lunardi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Due destini da ricordare per un commiato anche bresciano quelli di Giovanni Bianchi e Carlo Grazioli, scomparsi la scorsa settimana, il primo a Sesto, il secondo a Mantova. Giovanni Bianchi, autorevole personalit­à del cattolices­imo popolare, è stato ricordato anche su queste colonne da Roberto Rossini, presidente nazionale Acli, nel cui ruolo Bianchi lo aveva preceduto. Carlo Grazioli se ne è andato in solitudine. Entrambi parlamenta­ri, entrambi frequentat­ori abituali della rete bresciana di amicizie del mondo cattolico e della vita politica attiva. Entrambi collaborat­ori di Mino Martinazzo­li, Grazioli nel ruolo di una fedeltà di servizio trentennal­e, Bianchi interprete coraggioso del pensiero e della bandiera del Partito Popolare di cui divenne presidente. A Brescia hanno coltivato amicizie personali e incontri pubblici, alimentand­o la rete di quel cattolices­imo laico di Lombardia che è stato per molto tempo l’asse portante della politica. Che fu la loro grande passione servita dalla parte dei deboli, dei territori. Serva a loro ricordo quel dolce arrivederc­i di Olmi: «torneranno i prati», la pace, il sereno, la speranza che non li ha mai lasciati.

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