Michael Nyman inaugura le X Giornate
Le X Giornate aperte dal compositore della colonna sonora del celebre film
La sua musica è arrivata al grande pubblico grazie al cinema ed è un esempio di contaminazione con i linguaggi dell’arte, dunque in piena sintonia con lo spirito delle X Giornate, la rassegna che inaugura questa sera — ore 21.15 al Teatro Sociale — la sua dodicesima edizione con un ospite di rango internazionale: Michael Nyman, musicologo, attento studioso del folclore, critico musicale, fotografo e regista, ma soprattutto pianista e fra i massimi compositori viventi.
La Michael Nyman Band ha compiuto 40 anni nell’autunno del 2016 e l’evento è stato celebrato con un concerto speciale al Barbican di Londra il 14 novembre scorso, che ha ripercorso antologicamente il repertorio dell’autore londinese. Anche questa sera a Brescia gli spettatori potranno ascoltare una selezione degli spartiti più celebri.
Micahel Nyman, classe 1944, ha raggiunto la notorietà planetaria grazie alla colonna sonora del film Lezione di piano (1993) di Jane Campion, tuttavia il suo lavoro sul rapporto suono-immagine aveva in precedenza prodotto risultati straordinari con il sodalizio artistico con il regista Peter Greenaway, geniale autore di ispirazione matematica e barocca, di cui di ricordano I misteri del giardino di Compton House, Lo zoo di Venere, Giochi nell’acqua, L’ultima tempesta. Indimenticabile rimane il rapporto simbiotico tra musica e cinema nel soundtrack di Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989), opera incentrata sulla violenza e sulla morte, in cui Nyman riprende il maestoso Memorial composto per i trentacinque cittadini italiani morti allo stadio Heysel di Bruxelles il 29 maggio 1985 e lo usa come straziante marcia funebre.
Michael Nyman è il primo a usare il termine «minimalismo» per indicare la corrente musicale di Philip Glass, Steve Reich e Terry Riley e e Wim Mertens. In realtà successivamente ha anche preso le distanze da questi artisti: «Non credo che ci sia questo legame così forte. La mia musica nasce dalla conoscenza dei loro suoni, ma poi prende altre strade. Un compositore si deve basare su ciò che già esiste, Bach ascoltava Vivaldi, Vivaldi ascoltava Corelli, e così via fino a Monteverdi. Ci sono comunque un linguaggio e un’attitudine, comuni». La sua musica è in continua evoluzione, non si rassegna a esser consegnata in forma definitiva alle formule. Così, dopo aver revisionato, in senso comico, il minimalismo, tra scherzi d’autore, contrappunti, cori e crescendo, Nyman è arrivato a costruire le proprie personalissime melo- die portando a sintesi elementi diversi, dal barocco all’elettronica, dal folk alla musica sacra, con risultati inconfondibili, che ne fanno appunto uno fra i più grandi compositori contemporanei. I suoni – ha detto Nyman – nascono «da un’angoscia musicale molto personale» e la musica «è potenza, passione, istinto, dolore».