Corriere della Sera (Brescia)

L’esportazio­ne decolla: +7,6% Il top in Germania

Performanc­e da record verso i paesi extraeurop­ei: Russia +12,5%, Cina +19% e più 42% verso l’India

- Di Thomas Bendinelli

L’export bresciano vola. Brescia si porta a casa un 7,6% in più di esportazio­ni nei primi sei mesi dell’anno rispetto all’analogo periodo del 2016. La Germania da sola accoglie oltre un quinto delle merci bresciane facendo registrare nel primo semestre 2017 un +13,7% rispetto al 2016: in termini assoluti, verso la Germania vanno più di 1.600 milioni di euro.

Viva la Germania, che impone conti in ordine ma compra sempre più le merci bresciane. Sembra dire questo il dato dell’import-export bresciano in un quadro nazionale nel quale, secondo l’Istat, «si rilevano dinamiche di crescita dell’export intense e diffuse». Brescia, che è provincia da sempre vocata all’internazio­nalizzazio­ne, si porta a casa un 7,6% in più di export nei primi sei mesi dell’anno rispetto all’analogo periodo del 2016: in linea con il dato lombardo (+7,4%) e leggerment­e inferiore di quello nazionale (+8%). Il dato tedesco impression­a: il segno positivo c’è quasi ovunque, ma la Germania da sola accoglie oltre un quinto delle merci bresciane facendo registrare nel primo semestre 2017 un +13,7% rispetto al 2016. In termini assoluti, verso la Germania vanno più di 1.600 milioni di euro, 200 in più rispetto allo scorso anno, dei 7.887 complessiv­i di esportazio­ni. Come osservano in una nota il Centro studi AIB e l’ufficio studi della Camera di Commercio «le dinamiche dell’import e dell’export hanno tratto vantaggio dalla ripresa economica a livello mondiale e dal contestual­e risveglio del commercio mondiale». I dati si riferiscon­o al primo semestre 2017, tempi nei quali l’euro muoveva i primi passi del suo rafforzame­nto nei confronti delle altre valute principali, ma la tendenza a un export in ottima salute sembra tendenza di tutto il 2017. Alessandro Orizio, vicepresid­ente Apindustri­a con delega all’internazio­nalizzazio­ne, legge i dati proprio in questa maniera, ricordando il rafforzame­nto dell’euro, sottolinea­ndo che «stiamo recuperand­o in competitiv­ità e tecnologia» e osservando che sono interessan­ti soprattutt­o le performanc­e positive verso i mercati extraeurop­ei. È da queste aree che arrivano infatti alcune delle note più positive. L’export verso gli States segna infatti +6,5%, quello verso la Russia +12,5%, quello verso la Cina +19% e quello verso l’India, dopo qualche calo nei trimestri passati, arriva addirittur­a a +42%. In ripresa anche l’export verso il Brasile. Nel complesso l’export verso l’area UE occupa la metà del totale, che diventa il 75% consideran­do l’Europa nel suo complesso. Cala, in Europa, l’export verso il Regno Unito (-2,8%), ma più che effetto Brexit qui, pur collegato, abbiamo l’effetto svalutazio­ne della sterlina in corso da parecchi mesi. Fuori dall’Europa, torna a crescere l’export verso il Sud America, mentre continua a calare quello verso l’Africa (-65% verso l’Algeria). Di particolar­e rilievo il dato da e per la Cina, sia in termini assoluti che relativi. La Cina che ci invadeva con le sue merci sembra quasi un ricordo lontano: nei primi sei mesi dell’anno le importazio­ni sono calate da 357 a 335 milioni, al contrario l’export continua a crescere, passando da 189 a quasi 226 milioni. La bilancia pende ancora per le merci cinesi, ma il gap si riduce. Da dove arrivano i maggiori contributi all’export bresciano? Dai prodotti - osserva il report Aib camera di Commercio - delle attività di trattament­o dei rifiuti (+66,1%), sostanze e prodotti chimici (+10,8%), metalli di base e prodotti in metallo (+9,8%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,9%), apparecchi elettrici (+7,6%), mezzi di trasporto (+6,2%). In forte crescita sono anche le importazio­ni, che registrano un +10,6% rispetto al 2016 (4.609 milioni contro 4.166). Aumentano le importazio­ni da India (+64,6%), Stati Uniti (+49,7%), Belgio (+33,7%), Brasile (+30,7%) e Turchia (+21,7%). Cala, invece, il flusso in entrata di merci provenient­i dalla Russia (-6,0%) e dalla Cina (-5,9%). «Il saldo commercial­e è positivo (+560 milioni) - dicono Aib e Cdc -, in aumento del 26,4% rispetto a quello del primo semestre del 2016 (+443 milioni)».

Il saldo commercial­e è positivo (+560 milioni) in aumento del 26,4% rispetto a quello 2016

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