Il Banco di Riccardo Picchio ricompare fra le due piazze
Dopo undici anni di «stacco», lo ricordiamo nella triade dello storico Vecchio Botticino, Riccardo Picchio torna ad occuparsi di ciò che da sempre lo appassiona, la ricerca e proposta di prodotti alimentari unite al contatto con il pubblico. Contenitore del tutto è Al Banco in via della Posta, a cavallo tra due delle maggiori piazze bresciane, dalle 7 del mattino sino a tarda notte, dalla colazione al dopocena, passando per pausa pranzo, aperitivo e cena. L’offerta è «quello che in prima battuta mi attrae ed entusiasma, con il piacere della condivisione, del dialogo», dalle brioche fragranti di burro, ad un caffè bio, sino a dei, buoni, biscotti vegani. «Voglio essere propositivo senza integralismi, ascoltare il pubblico ma al contempo coinvolgerlo con quanto scoperto negli ultimi anni», sfilano così dei Franciacorta come Cavalleri e 1701 accompagnati da una bella singolarità come Cà del Vent, vini bianchi e rossi non banali da tutta Italia. Si percepisce poi la volontà di essere parte integrante delle realtà esistenti in loco, i pani di Maurizio Sarioli, il gelato di Possi, i primi in vaso cottura di Alimento… Ma Al Banco non esistono limiti geografici: il Pesto Che Non Esiste di Roberto Panizza, gli antipasti e le verdure di Fonterosa… Qualche piatto assemblato con efficacia, non ci sono fornelli, come la Tartara di spada con crema di sesamo, il Pinzimonio di stagione, ottimi salumi. Collaborano in questo progetto, che unisce la musica due sere alla settimana, Giovanni Abeni al bar, Eleonora alle preparazioni e di sera, Carmelo a mezzogiorno. Tutti convinti che in gran parte siamo ciò che mangiamo - e beviamo - e che sia giusto farlo nel migliore dei modi possibile.