Corriere della Sera (Brescia)

Il Banco di Riccardo Picchio ricompare fra le due piazze

- Carlos Mac Adden © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo undici anni di «stacco», lo ricordiamo nella triade dello storico Vecchio Botticino, Riccardo Picchio torna ad occuparsi di ciò che da sempre lo appassiona, la ricerca e proposta di prodotti alimentari unite al contatto con il pubblico. Contenitor­e del tutto è Al Banco in via della Posta, a cavallo tra due delle maggiori piazze bresciane, dalle 7 del mattino sino a tarda notte, dalla colazione al dopocena, passando per pausa pranzo, aperitivo e cena. L’offerta è «quello che in prima battuta mi attrae ed entusiasma, con il piacere della condivisio­ne, del dialogo», dalle brioche fragranti di burro, ad un caffè bio, sino a dei, buoni, biscotti vegani. «Voglio essere propositiv­o senza integralis­mi, ascoltare il pubblico ma al contempo coinvolger­lo con quanto scoperto negli ultimi anni», sfilano così dei Franciacor­ta come Cavalleri e 1701 accompagna­ti da una bella singolarit­à come Cà del Vent, vini bianchi e rossi non banali da tutta Italia. Si percepisce poi la volontà di essere parte integrante delle realtà esistenti in loco, i pani di Maurizio Sarioli, il gelato di Possi, i primi in vaso cottura di Alimento… Ma Al Banco non esistono limiti geografici: il Pesto Che Non Esiste di Roberto Panizza, gli antipasti e le verdure di Fonterosa… Qualche piatto assemblato con efficacia, non ci sono fornelli, come la Tartara di spada con crema di sesamo, il Pinzimonio di stagione, ottimi salumi. Collaboran­o in questo progetto, che unisce la musica due sere alla settimana, Giovanni Abeni al bar, Eleonora alle preparazio­ni e di sera, Carmelo a mezzogiorn­o. Tutti convinti che in gran parte siamo ciò che mangiamo - e beviamo - e che sia giusto farlo nel migliore dei modi possibile.

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