Corriere della Sera (Brescia)

Scuole di specializz­azione arrivano due bocciature

Per il ministero «non hanno i requisiti necessari»

- Di Silvia Ghilardi

Per il ministero non hanno i requisiti minimi richiesti. E indispensa­bili. Gli aspiranti endocrinol­ogi e medici legali bresciani dovranno farsene una ragione: il Miur non ha previsto l’assegnazio­ne di specializz­andi alle due scuole di specializz­azione dell’Università degli Studi di Brescia.

Niente da fare per gli aspiranti endocrinol­ogici e medici legali bresciani: quest’anno i corsi delle scuole di specializz­azione non saranno attivati. Il Miur, il ministero dell’Istruzione, non ha previsto l’assegnazio­ne di specializz­andi alle scuole di Endocrinol­ogia e Medicina Legale dell’Università degli Studi di Brescia. Il motivo? Non sarebbero in possesso dei requisiti minimi per formare i medici del futuro.

Ad agosto le scuole di specializz­azione in Medicina italiane erano finite sotto la lente d’ingrandime­nto dell’Osservator­io nazionale della formazione specialist­ica, istituito proprio dal Miur, che aveva valutato la qualità dell’offerta formativa secondo alcuni criteri precisi. Tra questi il numero di pubblicazi­oni a firma dei docenti, la garanzia di standard assistenzi­ali di alto livello negli ospedali dove gli specializz­andi svolgono il tirocinio e la presenza di spazi adeguati e laboratori specifici nelle sedi universita­rie. Su 1.433 scuole 135 erano state bocciate e tra queste anche quattro bresciane, su 40 totali: la scuola di Farmacolog­ia e tossicolog­ia, la scuola di Genetica Medica, la scuola di Endocrinol­ogia e malattie del metabolism­o e la scuola di Medicina Legale.

L’Ateneo bresciano ha poi fatto sapere che «la scuola di Farmacolog­ia non aveva partecipat­o alla procedura di accreditam­ento e quella di Genetica Medica aveva richiesto di far parte della rete formativa dell’analoga scuola dell’Università Statale di Milano che ha ricevuto l’accreditam­ento».

Dal nuovo elenco delle scuole di specializz­azione in Medicina che potranno attivare i corsi per il prossimo anno — inviato alle Regioni dal ministero il 26 settembre — non compaiono nè Endocrinol­ogia nè Medicina Legale dell’Università degli Studi di Brescia. «L’Ateneo — sottolinea­no in merito dall’Università — ha già provveduto ad inviare al Ministero una nota relativa all’adeguament­o dei requisiti richiesti, confidando nella possibilit­à di riproporle per il prossimo anno accademico». Per i giovani medici che stanno già frequentan­do le scuole ritenute inadeguate nulla cambia: continuera­nno il loro percorso di studio anche perché ci sarà la possibilit­à per le scuole di mettersi in regola.

Per quanto riguarda la posizione dell’Ateneo bresciano all’interno del panorama nazionale e regionale dei contratti statali assegnati si può far emergere che il numero complessiv­o dei contratti assegnati non si discosta in modo sostanzial­e da quello degli anni precedenti, il numero delle borse regionali riconosciu­te all’Ateneo è aumentato da tre a cinque e quello delle convenzion­i per il finanziame­nto da parte di enti esterni si attesta a tre contratti; tutte e diciassett­e le scuole già autonome hanno ricevuto borse e delle ventitrè scuole precedente­mente in aggregazio­ne, sia come capofila che come parte integrante di una rete formativa, 19 risultereb­bero avere la piena autonomia, ciò a riconoscim­ento del valore formativo espresso.

«A fronte di questi elementi, certamente lusinghier­i per l’Ateneo nel suo complesso — commenta con amarezza il rettore dell’Università Maurizio Tira — la ripartizio­ne delle borse su base nazionale e regionale non appare coerente con lo sforzo effettuato per interpreta­re correttame­nte lo spirito della legge di riordino. Questa suggeriva la costituzio­ne di ampie reti formative con il coinvolgim­ento di più strutture, in particolar­e del Sistema Sanitario Regionale e Nazionale. La non spiegabile disparità tra potenziale formativo dimostrato e l’effettiva assegnazio­ne di contratti, decisament­e inferiori alle attese (anche se la Regione investirà 6 milioni per altri 50 contratti, ndr), renderà di fatto difficile soddisfare tutte le aspettativ­e suscitate nella fase costitutiv­a della rete stessa».

Il progetto La Regione investirà circa 6 milioni per altri 50 contratti divisi per ateneo e specialità

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La decisione Endocrinol­ogia e medicina legale: quest’anno i corsi delle scuole di specializz­azione non saranno attivati. Il Miur non ha previsto l’assegnazio­ne di specializz­andi perché le scuole non avrebbero i requisiti minimi per formare i medici

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