Nel dicembre 2019 le 26 case-bottega nell’ex laminatoio
Ieri ok della Giunta al progetto di rigenerazione
Atteso (e annunciato) da anni, ora il futuro del «comparto Milano» è dietro l’angolo. Nel cuore della vastissima landa desolata compresa tra il cimitero Vantiniano ed il centro commerciale Freccia Rossa, oggi occupata solo dagli scheletri delle vecchie fabbriche, non solo nascerà il nuovo museo dell’Industria e del lavoro, ma anche un «modello urbano» del tutto nuovo, che strizza l’occhio a certi esperimenti (riusciti) del Nord Europa: 26 case bottega, che permetteranno ad artigiani e professionisti di avere (al piano terra) un luogo dove lavorare e «creare», con annesso appartamento al primo piano. Nasceranno nell’ex laminatoio della metallurgica Tempini, sorta a fine Ottocento come fabbrica di granate e bossoli (arrivò a dare lavoro fino a 8mila operai) e abbandonata all’inizio degli anni Ottanta. L’intervento urbanistico, che sarà finanziato dalla società Basileus, è uno dei capitoli più importanti del bando governativo «Oltre la strada», pensato proprio per dare nuo(salvando va vita alle periferie degradate (qual è via Milano e dintorni). Intervento che da ieri ha tempi di realizzazione certi, visto che la Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo, redatto dallo studio di architettura ed ingegneria «Lussignoli Associati».
La superficie che verrà riqualificata è stata ampliata rispetto al progetto originario (da 5115 a 6653 metri quadrati). Verranno realizzate due tipologie di case-bottega, ciascuna con tredici unità abitative. La prima soluzione è più ampia (160 metri quadrati complessivi) e prevede un laboratorio al piano terra (84mq), un soppalco e un trilocale al primo piano. La seconda soluzione offrirà spazi più ristretti (in tutto 109 mq, di cui 56 mq da adibire a laboratori). Previsto anche un parcheggio da 2125 mq (per complessivi 54 posti auto). Il progetto esecutivo è stato spacchettato in sette lotti funzionali: il primo renderà omogeneo il terreno, il secondo ricostruirà la struttura portante del laminatoio i 13 pilastri in acciaio sul lato ovest, davanti al Musil), il terzo prevede la realizzazione di un ristorante super-trendy nella testa nord dell’edificio, quello che dà su via Vantini. Gli ultimi quattro lotti riguardano appunto le case bottega ed i parcheggi. La nuova copertura del laminatoio sarà realizzata con pannelli in lamiera di alluminio, coibentati. Sono state anche individuate grandi porzioni realizzate con materiale trasparente, per aumentare la luminosità degli spazi sottostanti. Gli spazi inedificati formeranno una grande piazza lineare coperta. Particolare cura è stata messa nella scelta dei materiali, nel rispetto della normativa antisismica e del consumo energetico.
La novità è l’accelerazione della tempistica: per fine anno è prevista la messa a gara dei primi due lotti; la gara per gli altri cinque lotti è prevista per maggio del 2018, con la fine di tutti i lavori entro dicembre del 2019, presumibilmente in coincidenza con la fine dei lavori anche nel Musil (adiacente).
Ancora prematuro parlare di costi (ipotizzabili tra i 5 ed i 7 milioni). La società finanziatrice è Basileus, la stessa proprietaria dell’enorme area (175mila metri quadrati) che negli anni scorsi ha provveduto a bonificare, spendendo la cifra «monstre» di 38 milioni (3 milioni in più di quanto ha in cassa il commissario straordinario Caffaro per il recupero del sito aziendale dell’omonima fabbrica chimica). Per
compensare la società degli ingenti costi della bonifica (l’inquinamento era stato causato dalle aziende precedenti, che non ci sono più da anni), il Comune ha concesso a Basileus altri 30mila metri quadrati di aree lottizzabili (che si sommano alle 61mila già a disposizione). Nei programmi futuri della società c’è la realizzazione di altre palazzine destinate al residenziale (le torri «15» e «11» affacciate su via Cassala, i condomini su via Eritrea e via Vantini) ed il sogno di un mercato urbano con prodotti biologici ed eccellenze del territorio. Ma finché il mercato immobiliare non darà forti segnali di ripresa (in città ci sono ancora 5500 abitazioni vuote) sono progetti destinati a rimanere sulla carta. Altro discorso invece per l’intervento nell’ex laminatoio, che ha importanti risvolti di utilità sociale e sul quale sembra interessata ad investire anche Banca Popolare di Milano, creditrice di Basileus. Nell’operazione si sta coinvolgendo anche Carlo Maffioli e la sua Promos, compagnia leader nella realizzazione di centri commerciali (da Scalo Milano all’outlet Franciacorta) ed in grado di intercettare importanti fondi d’investimento. Ora che l’iter urbanistico è instradato, i capitali non dovrebbero tardare ad arrivare.