Ferlinghetti, «Marco spa» main sponsor da 10 mila euro
L’ultimo dei beat, «il turista delle rivoluzioni» (cit), il rebel rebel convertito alle poesie di Prévert da qualche verso scarabocchiato sulla tovaglia di un ristorante bretone e alla pittura da Cocteau, è l’uomo da 10 mila euro: al bando pubblicato da Brescia Musei per reclutare sponsor per «A life: Lawrence Ferlinghetti» (la vernice è in programma il 7 ottobre in Santa Giulia) ha risposto Marco spa. Manager, collezionista famelica e presenzialista del Teatro Grande, Marina Franceschini, presidente della società, ha voluto finanziare la mostra perché ha il sapore della madeleine: la sua tesi di laurea, allo Iulm di Milano, era sulla generazione beat.
Oneri, doveri, cifre e contropartite erano sull’avviso della fondazione: si cercavano sponsor tecnici o economici per 50 mila euro (il contributo minimo previsto era di 5 mila). Per essere main partner, avere il proprio logo sui manifesti e sulle locandine, un virgolettato alla conferenza della mostra, una bio nel comunicato stampa, 20 cataloghi, 200 biglietti omaggio e la possibilità di due serate su misura al museo, bisognava versarne 20 mila. L’alternativa scelta da Marco è quella del «main sponsor»: con 10 mila euro, la società avrà diritto al logo, a 100 ingressi per i propri ospiti, a uno speech in conferenza, una citazione nel comunicato per i giornalisti e una serata al museo. Oltre che dalla mecenate, la mostra di Ferlinghetti ha ricevuto finanziamenti da Loggia (30 mila euro), Regione (15 mila) e fondazione Asm (3 mila). In totale, considerando anche la Marco Spa, si arriva a 58 mila euro.
Profili di donna e manifesti sgualciti, foto in bianco e nero, reliquie poetiche, lettere, documenti, disegni e vita, opere e provocazioni di Ferlinghetti prenderanno in ostaggio Santa Giulia da sabato: al museo, dopo una proroga di un mese, hanno appena sfrattato Steve McCurry e Leggere, la sua mostra. In questi trenta giorni, con il biglietto a special price (4,50 euro), hanno osservato gli scatti del reporter statunitense 7.773 visitatori: solo nell’ultimo fine settimana, sabato e domenica, il conta persone ha segnato 1.997 ingressi. Nella cifra totale sono inclusi anche i 427 tra insegnanti e studenti che hanno approfittato della proroga per seguire la lezione del reporter, e i 110 flaneur che hanno visto l’esposizione la domenica pomeriggio, con le visite guidate.
Tra foto in bianco e nero, incontri con gli autori, vernissage e film di culto al Nuovo Eden, il totale dei visitatori del Brescia Photo Festival, allestito in Santa Giulia e al Mo.Ca. dal 7 marzo al 3 settembre scorsi, sale quindi a 48.230: il numero comprende anche i 43.867 biglietti staccati nei musei dalla vernice delle mostre. La città tornerà quindi ad essere una camera oscura a fine aprile 2018, con la seconda edizione della rassegna. Il titolo è Collections.