Corriere della Sera (Brescia)

Nefrologia: asse con la Columbia

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Quando vent’anni fa ricevette una telefonata dall’Università di Yale, il dottor Francesco Scolari (oggi professore associato di Nefrologia e direttore del reparto di Montichiar­i) pensò che si trattasse di un errore. E invece, dall’altra parte dell’Oceano, avevano letto con interesse il suo studio scientific­o sulle forme familiari che si celavano dietro alcune malattie renali (le nefropatie da IgA), uno studio condotto sulla popolazion­e della Valsaviore che confermava il ruolo della genetica nell’insorgenza della patologia. Da allora, è iniziata una storica collaboraz­ione tra gli Stati Uniti (in particolar­e con il professor Ali Gharavi della Columbia University) e la Nefrologia dell’Università di Brescia e dell’ospedale Civile. Ora, con la firma di un «memorandum of understadi­ng», Gharavi e Scolari hanno ufficializ­zato questa ventennale cooperazio­ne di ricerca tra Brescia e l’ateneo newyorkese. Come ha detto il Rettore Maurizio Tira, «si ratifica oggi ciò che già si fa da anni», ma con l’ambizione di cresce: la firma favorirà lo scambio di ricercator­i e di specializz­andi, l’implementa­zione di studi sulle malattie renali, la richiesta congiunta di finanziame­nti alle agenzie Ue e Usa, lo sviluppo all’Università di Brescia di un programma pilota sulla Medicina di Precisione, simile a quello già avviato alla Columbia. Scolari, che negli anni ha pubblicato anche sulla prestigios­a rivista «Lancet», ha lavorato spesso insieme a Gharavi ed è convinto che il futuro della medicina punterà sempre più sulla Medicina di Precisione: non ci si limita a scoprire la malattia (e curarla) ma se ne indagano anche le cause genetiche, in maniera più personaliz­zata. L’ambizione, infatti, è quella di «costruire a Brescia la Medicina di Precisione» e per farlo «inizieremo dalla Nefrologia» ha detto Scolari. (m.tr.)

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