Milani senatore a vita, già tantissime firme
Al teatro Sociale la presentazione della campagna iniziata a giugno
Manlio Milani senatore a vita. La campagna a sostegno del presidente della Casa della Memoria è ormai avviata e a promuoverla è stato Roberto Cammarata, presidente di Asm: «Stiamo raccogliendo adesioni, le più varie, eterogenee e significative. È un movimento che nasce dal basso, non ci sono solo nomi di altissimo livello ma anche di persone comuni, che fanno ricca la partecipazione civica di Brescia». Basta digitare www.manliomilanisenatoreavita.it: si può firmare con due clic anche sulla piattaforma del sito internet scrivendo nome, cognome, città e mail di conferma. Milani ieri ha scelto di non partecipare all’incontro organizzato al teatro Sociale: «Ha già detto che ringrazia, è un simbolo che unisce e che può dare tanto a Brescia, al Paese e alla democrazia, perché di questo sentimento c’è bisogno, non di vendetta, ma di un moto di compassione per i carnefici» ha aggiunto Cammarata. Che ha anche ricordato il giorno in cui la Corte d’appello di Milano ha emesso la sentenza di condanna per gli autori della strage (poi confermata in Cassazione): «È stata una soddisfazione, ma non nascondo che parole come carcere a vita provocano in me un mal di stomaco».
La campagna «Milanisenatore» è trasversale proprio perché Manlio è una figura dell’impegno bresciano che prescinde da quello politico» ha aggiunto Cammarata ricordando che in questi mesi l’iniziativa è diventata virale e sta riempiendo le pagine Facebook. Le adesioni sono già numerose. Il primo firmatario è il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, con lui anche la presidente del Consiglio comunale Laura Parenza, il parlamentare europeo Luigi Morgano, gli onorevoli Paolo Corsini e Miriam Cominelli, i consiglieri regionali Gianni Girelli e Michele Busi, i sindaci dei comuni della provincia, Lucio Mastromatteo (già presidente della Fondazione Brescia solidale), Gianluca Del Barba, esponenti del mondo universitario e delle associazioni, tra gli altri i segretari di Cgil, Cisl e Uil, mentre monsignor Giacomo Canobbio ha espresso in una lettera il suo sostegno. E di riconoscenza per Milani ma anche per «una città ferita» ha parlato Beppe Montanti, sopravvissuto alla strage di piazza Loggia, ricordando la sentenza del 20 giugno, che ha concluso il processo «più lungo della Repubblica».