Corriere della Sera (Brescia)

Ponte di Legno il più caro con 768 euro per abitante

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Produrre rifiuti non è un’attività neutra: costa sia riciclarli sia incenerirl­i. Ma se la differenzi­ata determina introiti, l’incenerime­nto è solo una voce di spesa. I sistemi di raccolta, poi, sono così diversi che non tutti i cittadini pagano allo stesso modo: se ad Adro il costo pro-capite è di 71 euro, a Leno di 84 e a Brescia di 152, il record spetta a Limone (744 euro) e a Ponte di Legno, dove si contano 768 euro ad abitante per un totale di 1,3 milioni di euro. Come è possibile? «Le attività commercial­i pagano molto di più dei singoli cittadini: pensi solo ai negozi di ortofrutta» dice il sindaco, Aurelia Sandrini. E tuttavia, i negozi non mancano nemmeno in altri paesi turistici. Quindi? Di certo a Ponte di Legno pesano sia le seconde case (5.765 utenze domestiche a fronte di 1.726 residenti) sia l’assenza di una vera differenzi­ata. Al momento, la raccolta a domicilio prevede un sacco blu per plastica, vetro e lattine: riduttivo e poco efficace. Invece «in primavera si passerà al porta a porta. E sarà obbligator­io: se adesso i numeri sono quelli che sono — sostiene il primo cittadino — la colpa è dell’inciviltà delle persone: ecco perché toglieremo i cassonetti». Questa mossa, insieme all’apertura di un’isola ecologica sul territorio, dovrebbe far cambiare verso alla differenzi­ata: «Per i residenti non sarà un problema riciclare carta e umido, per gli altri serve un’alternativ­a». (m.tr.)

Sandrini La colpa è della gente incivile: in primavera via i cassonetti

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