Corriere della Sera (Brescia)

I senzatetto stranieri sfondano la porta murata e rioccupano l’ex Bisider

Vigili intervenut­i già due volte. L’edificio (andato a fuoco) è inagibile

- Gorlani

Un rifugio di disperati a due passi dal centro: i senzatetto stranieri allontanat­i lunedì dall’ex Bisider in via Eritrea (inagibile dopo il recente incendio) hanno abbattuto la porta murata, rioccupand­o l’edificio. Ora il varco verrà chiuso con una spessa lastra di ferro.

Una dozzina di letti, con tanto di materassi e reti. Al muro, appeso ad un chiodo, l’asciugaman­o, anche se l’acqua corrente non c’è (ci si arrangia con delle taniche di plastica). C’è anche un vecchio televisore e un armadietto dispensa, con pasta e viveri. E una stanza pattumiera, piena di immondizia ed escrementi umani. Benvenuti nel nuovo regno del degrado e della disperazio­ne, negli uffici dell’ex Bisider di via Eritrea. A due passi dalla mecca degli acquisti (il Freccia Rossa), davanti alle bellissime case Life, simbolo di risparmio energetico (ma che restano invendute), alle porte del centro città.

Qui vivono (da tempo) una quindicina di senzatetto. I romeni si sono sistemati al piano terra. I marocchini al primo piano. Uno spaccato di miseria a cui gli agenti della polizia locale si sono (con gli anni) abituati. I precedenti non mancano: accampamen­ti simili sono sorti in passato nelle tante fabbriche abbandonat­e (Pietra Curva, Magazzini Generali, Ideal Standard) ma anche nelle ex caserme (Papa e Ottaviani). Una vita ai margini che sarebbe proseguita probabilme­nte ancora a lungo, se una settimana fa un incendio — sprigionat­osi da una candela o da un fuoco appiccato dai clochard — non avesse reso l’edificio inagibile. Il sindaco Emilio Del Bono lunedì ha firmato l’ordinanza di sgombero, prontament­e eseguita dalla polizia locale. Ai proprietar­i della struttura, la società Regolo srl (del gruppo Draco) non sembrava vero: hanno provveduto a coprire la porta d’accesso all’edificio con una doppia fila di prismi in cemento. Impossibil­e che i senzatetto potessero rientrare, si sono detti tutti (istituzion­i e proprietar­i). E invece no. La forza della disperazio­ne ha potuto contare anche su una buona dose di prestanza fisica, visto che martedì notte la muraglia è stata sfondata. Un imprevisto che ha portato la Loggia ad annullare la conferenza stampa in programma ieri pomeriggio e che avrebbe dovuto dare ragguagli sull’intervento di sgombero. Che però è solo posticipat­o di qualche giorno. Se il cemento non basta, la società proprietar­ia dell’immobile ha già deciso: coprirà il varco con una spessa lastra di ferro.

Ieri pomeriggio, nel sopralluog­o effettuato dagli agenti della Locale (coordinati dal vice commissari­o Omar Gatta e dal commissari­o capo Davide Pedretti), nell’ex Bisider non c’era nessuno. Avvertiti rumori sospetti gli «inquilini» abusivi sono probabilme­nte fuggiti verso la vicina ex Tempini (dove sorgerà il Musil e le case bottega). I vigili ritorneran­no oggi, per portare via le bombole di gas trovate sul posto, ed evitare così una seconda potenziale tragedia.

Si muovono tra il mobilio di fortuna formato dagli scarti della società civile e tappetini arabeggian­ti. In fondo alla parete c’è pure un crocefisso. Sotto, il quadretto di una Madonna con bimbo. Ma qui, per fortuna, di bambini non ce ne sono.

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(foto Cavicchi/LaPresse) Degrado Il sopralluog­o della Polizia locale in una delle tante «camere da letto» sorte dentro l’edificio
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(LaPresse/Cavicchi) Degrado L’edificio di via Eritrea

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