Loggia, prove di alleanza a sinistra
Prima il confronto sui programmi per la Brescia che verrà, Mdp chiede una cabina di regia
Prove tecniche di alleanza nel centrosinistra in vista delle elezioni amministrative di primavera. Il Pd ha chiamato a raccolta tutte le forze politiche e le civiche per ragionare su un programma che porti ad una lista unitaria, in appoggio alla ricandidatura di Del Bono. Idea che piace a Sinistra Italiana e a Mdp, che però chiede meno «centrismo».
Prove di alleanza nel centrosinistra per le amministrative del 2018 a Brescia e per il secondo mandato del sindaco Emilio Del Bono. Il Partito democratico ha preso l’iniziativa invitando al confronto centrosinistra e liste civiche. L’obiettivo: «Sentire tutti nel perimetro della coalizione e fare il punto sul programma, perché Brescia non è più quella di cinque anni fa» ha detto il segretario provinciale Michele Orlando che con il collega cittadino Giorgio De Martin ha promosso l’incontro a cui hanno partecipato il sindaco Emilio Del Bono e il vicesindaco Laura Castelletti.
Primo a intervenire nella sede del Pd in via Risorgimento è stato il segretario provinciale del Partito socialista Lorenzo Cinquepalmi, che ha lanciato subito un messaggio: «La nostra collocazione naturale è nel centrosinistra, se c’è spazio per un’intesa su una piattaforma programmatica il Psi ci sta, altrimenti ognuno per la sua parte».
Sul programma per il secondo mandato, ha ricordato la disponibilità del sindaco al confronto «per dare il segno delle possibili novità nella prossima tornata amministrativa» l’assessore Marco Fenaroli di «Al lavoro con Brescia»: «Si tratta di capire se vogliamo costruire un’alleanza di centrosinistra rinnovata e più larga, che parta dalle condizioni sociali e umane».
Non sono mancate all’appuntamento tutte le forze del centrosinistra, da Fabio Capra per il Pd, alla Civica di Francesco Patitucci, fino a Dionigi Guindani per «Brescia per passione» e Paolo Mori di «Sinistra italiana» che ha definito positiva l’iniziativa: «È importante capire il perimetro della coalizione e gli elementi fondamentali del programma, ma anche superare qualche mal di pancia sui diritti civili». Mori ha anche avanzato una proposta: «Cominciare subito il confronto sul programma, non vincolante sulle scelte, anche per sapere se parliamo lo stesso linguaggio e lasciamo libertà di distinguersi».
Al tavolo del centrosinistra anche Mdp, il movimento che a livello nazionale fa capo a Massimo D’Alema, rappresentato a Brescia dall’onorevole Paolo Corsini e da Paolo Pagani. Quest’ultimo ha parlato di un orientamento favorevole alla prosecuzione dell’alleanza di centrosinistra, ma con alcune condizioni: «Un centrosinistra senza sfrangiamenti al centro» e un programma caratterizzato da novità e innovazione. Ma è anche necessario, per Mdp, «un rapporto più stretto che nei cinque anni passati non c’è stato, una sorta di cabina di regia», l’ha definita Pagani, o comunque «vertici di maggioranza non per mettere sotto tutela il sindaco, ma per rafforzare la coalizione» e «costruire una lista unitaria di tutta la sinistra che rafforzerebbe l’alleanza». Un’idea che non convince i Verdi: «Siamo per entrare nella coalizione al primo turno su un programma ben definito, 4 o 5 punti» dice Salvatore Fierro, coordinatore dei Verdi. I temi? Priorità all’ambiente, i giovani, il lavoro». Il giudizio sul sindaco? Per Fierro «Positivo, ma si poteva fare di più».