Corriere della Sera (Brescia)

Gli architetti al voto per rinnovare l’Ordine

- di Pietro Gorlani

Finita l’era del solo mattone, che tante gioie e lavoro ha portato a molti profession­isti, gli architetti bresciani si stanno «riprogramm­ando» sulle sfide future: risparmio energetico, riqualific­azione di strutture esistenti, nuove tecnologie, una pianificaz­ione più razionale dei tessuti urbani. Si capisce perché la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio direttivo dell’ordine (che resterà in carica fino all’ottobre 2021) si stia carichi di pathos e contenuti sfidanti.

Sono molteplici i punti in comune tra le due liste di profession­isti candidati, «C’entro» (con Alessio Rossi come potenziale presidente) e «Architetti Avanti tutta» (che ha candidato Paolo Ventura, già presidente dell’ordine dal 1993 al 2013). Valorizzaz­ione della profession­e attraverso un dialogo più fitto con istituzion­i e imprese (ma anche attraverso un rapporto più efficace con la stampa), un ruolo più incisivo della formazione, la necessità di guardare fuori dai confini nazionali: sono paradigmi essenziali per entrambi gli schieramen­ti. Così come la tutela delle fasce più deboli ( a partire dai neoassunti), con la necessità di prevedere un «equo compenso». Paradigmi che renderanno agguerrita la terza ed ultima chiamata ai seggi (da oggi al 10 ottobre) dopo che alla prima votazione (28 e 29 settembre) si sono recati alle urne solo 11 dei 2300 iscritti, e non si è raggiunto il quorum nemmeno nella seconda votazione (2-4 ottobre).

La lista «C’entro» si pone in parziale continuità con quanto fatto dall’attuale consiglio direttivo, di cui ricandida quattro consiglier­i uscenti (Stefania Annovazzi, Serena Cominelli, Roberta Orio e lo stesso Rossi), affiancati da Pietro Bianchi, Roberta Loda, Marco Lodrini, Aldo Maifreni, Giorgio Mainetti, Mario Mento, Anna Pianazza, Eugenio Sagliocca, Sira Savoldi, Maurizio Zagli e Maria Parigi Maria. Per loro l’aggiorname­nto profession­ale (obbligator­io) è un imperativo tanto quanto la necessità di «internazio­nalizzazio­ne, «per fornire agli iscritti strumenti indispensa­bili per un corretto approccio verso nuovi mercati». Ma puntano anche «a fornire una rete di assistenza gestita e coordinata fra i diversi enti e le varie istituzion­i sia italiane che straniere», l’istituzion­e di tavoli locali di confronto attivo e la creazione di un gruppo di protezione civile.

«Architetti avanti tutta» a fianco del professor Ventura (docente all’Università di Parma) candida Federico Bana, Stefania Buila (attuale consiglier­e), Fidelmo Dolcini, Francesca Faini, Marco Garau, Fabio Maffezzoni (attuale consiglier­e), Marialuisa Mainetti, Andrea Marocchi, Alessandro Martinazzo­li, Stefano Molgora, Giorgio Montini, Mara Paterlini, Ario Tirelli, Paolo Raffaele Giulio Ventura, Luca Sueri. Promettono una battaglia aspra contro chi lederà la competenza e la dignità degli architetti, paesaggist­i, pianificat­ori, conservato­ri (e riportano l’esempio dei lavori proposti a cifre irrisorie su portali come Groupon) ma chiedono anche un radicale ripensamen­to della formazione, appesantit­a da troppi gravami burocratic­i: vorrebbero incontri sul territorio («più vicina possibile ai luoghi di lavoro e di residenza»), ma anche il potenziame­nto del canale on-line. Promettono di intervenir­e anche sul funzioname­nto dell’attuale consiglio direttivo, coinvolgen­do i colleghi non consiglier­i, prevedendo il libero accesso alle commission­i. Da ultimo, la creazione di seggi elettorali decentrati, «come già fatto dall’Ordine di Bergamo».

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Possibili presidenti Paolo Ventura ed Alessio Rossi ( a destra)
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