Gli oratori, patrimonio da riscoprire e diffondere L’appello alla città
Gli oratori, patrimonio da valorizzare, quale spaccato di rilievo della comunità. Parte da questo presupposto il meticoloso lavoro di ricerca, mirato a dare nuovo impulso alla vita oratoriale, che vede al lavoro Fondazione Civiltà Bresciana, Università Cattolica, Archivio Diocesano e Ufficio oratori, con il coordinamento di Don Amerigo Barbieri. Che spiega: «Vogliamo arrivare alla costituzione del Fondo Oratori bresciani per delineare la storia dell’oratorio bresciano del Novecento». Gli eventi storici, le attività, il ruolo all’interno delle comunità parrocchiali e ancora l’impulso per la nascita di realtà come Agesci e Csi, tutto ripercorso grazie alla consultazione dei documenti («ne sono un esempio i fondi Belloli e Pavanelli, già custoditi nell’Archivio Diocesano, o le raccolte che testimoniano l’attività di tutto il movimento cattolico» spiega Michele Busi del comitato promotore) e del materiale in possesso delle parrocchie. «Facciamo appello ai parroci e a quanti possono essere testimoni della vita dei nostri oratori per il reperimento di fonti importanti, pubblicazioni o bollettini parrocchiali. Il progetto rientra negli interessi della Fondazione Comunità Bresciana — spiega il presidente, Mario Gorlani — e proprio i bollettini già raccolti da Monsignor Antonio Fappani sono un punto di partenza importante». Il primo passo è stato un pellegrinaggio negli oratori in provincia per scattare la fotografia dello stato attuale, grazie all’impegno di Gian Battista Muzzi del comitato promotore il quale ha elaborato un primo volume che con un precedente lavoro di Giovanni Gregorini ha ispirato le fasi successive del progetto mirato alla pubblicazione di quaderni sull’evoluzione anche sociale degli oratori. Ci saranno poi i seminari, prima della pubblicazione finale con intento accademico e culturale.