Corriere della Sera (Brescia)

L’aeroporto avrà la ferrovia

Nuovi 10 chilometri di rotaie da Ghedi a Montichiar­i. Fermata anche alla Fiera

- di Pietro Gorlani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ministero e Rfi investiran­no 250 milioni di euro per riqualific­are la linea ferroviari­a Brescia-Parma: verrà elettrific­ata e si realizzera­nno nuovi 10 km di rotaie da Ghedi a Montichiar­i, che arriverann­o dentro l’aeroporto ed alla Fiera.

Entro cinque anni in 26 minuti si potrà arrivare in treno da Brescia davanti alla Fiera di Montichiar­i. E due minuti dopo anche davanti all’aeroporto D’Annunzio. Come si sa a Montichiar­i non c’è alcuna strada ferrata. Ma ministero delle Infrastrut­ture e Rete Ferroviari­a Italiana hanno deciso di realizzare 10 chilometri in più di binari sulla linea Brescia-Parma, riqualific­ando l’intera tratta di 25 chilometri (che verrà anche elettrific­ata) fino alla stazione Fs di Brescia. Un investimen­to di 250 milioni di euro, entrato ufficialme­nte a far parte del contratto di programma 2017-2021 deciso dal Cipe il 7 agosto. Un progetto reso possibile dal miliardo risparmiat­o non costruendo lo shunt alla linea Tav, che avrebbe dovuto bypassare la città e collegare Travagliat­o a Montichiar­i.

Un progetto «storico». In grado di rivoluzion­are il sistema trasportis­tico di uno snodo vitale per la provincia. Non solo perché i 50mila residenti tra Montichiar­i, Ghedi, Montirone e San Zeno Naviglio avranno un treno ogni mezz’ora per arrivare in città e potranno lasciare l’auto in garage (con evidenti benefici per la qualità dell’aria). Ma anche perché apre enormi potenziali­tà per il rilancio dell’aeroporto D’Annunzio, per il traffico di merci e (si spera) anche di passeggeri (ad oggi non c’è nemmeno un volo di linea).

Di progetto «storico» hanno parlato ieri anche l’assessore alla Mobilità del Comune di Brescia, Federico Manzoni e Diego Peli, consiglier­e provincial­e con delega ai Trasporti, ufficializ­zando la promessa abbozzata in passato dall’amministra­tore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, per il quale gli investimen­ti sul ferro non devono limitarsi alla linea Tav. «Esclusa la Tav, è il più grande investimen­to fatto sulla linea ferroviari­a storica» commenta Manzoni, che confida nel rispetto della tempistica prevista . Per ora c’è solo uno studio di fattibilit­à, ma anche la disponibil­ità di 10 milioni di euro per redarre il progetto definitivo. Per trovare la copertura degli altri 240 milioni (ma il contratto di programma arriva a 1,4 miliardi con gli interventi lungo la Cremona-Olmeneta, la Padova-Castelfran­co e la Variante di Riga) la decisione del Cipe dovrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale (nelle prossime settimane); poi dovrà passare nelle commission­i parlamenta­ri competenti. In linea di massima i lavori dovrebbero proseguire parallelam­ente a quelli per la realizzazi­one della tratta Tav BresciaVer­ona (con i cantieri che apriranno nei primi mesi del 2018).

Manzoni illustra anche nel dettaglio l’intervento, che sarà suddiviso in tre lotti: il primo riguarda il raddoppio della linea Brescia-Parma fino a San Zeno Naviglio (ora a binario unico), tratto fondamenta­le perché sfruttato anche dalla Brescia-Cremona. Il secondo lotto prevede l’elettrific­azione della linea da S.Zeno fino a Ghedi. Il terzo, la realizzazi­one di nuovi 10 chilometri di binario unico fino a Montichiar­i: «Con le nuove tecnologie sarà comunque possibile far viaggiare due treni all’andata e due al ritorno l’ora» spiega Manzoni. Altro dettaglio importanti­ssimo: verranno eliminati gli undici passaggi a livello presenti lungo i 15 km da Brescia a Ghedi. «L’intervento avrà un effetto moltiplica­tore sulla connettivi­tà dell’area, che aveva bisogno di servizi ferroviari efficienti. Sulla direttrice per Parma i veicoli in ingresso in città sono aumentati del 54% ma l’utilizzo della linea ferroviari­a

Da Brescia a Ghedi saranno eliminati una dozzina di incroci con la strada ferrata

è calato del 30%. Sulla direttrice per Cremona abbiamo avuto un +44% di veicoli ma un -7% di spostament­i in treno».

Il futuro della mobilità punterà appunto sul «ferro». Peli ricorda che l’Agenzia del trasporto pubblico locale nel 2019 metterà a gara tutti i collegamen­ti bus della provincia (funzionera­nno a metano) e potrà quindi «tagliare» le sovrapposi­zioni. Lo farà a breve anche in Franciacor­ta, quando verranno potenziati i treni da Rovato per la città. E va ricordato che nel 2019 Trenord trasformer­à la linea Brescia-Iseo (con fermata a Castegnato e Mandolossa) in una sorta di treno metropolit­ano, mentre tra sette anni — liberata la linea storica per Verona dai Frecciaros­sa — arriverann­o treni cadenzati anche per il Garda (con possibile fermata a Rezzato). La città tra qualche anno sarà al centro di una fitta rete di collegamen­ti ferroviari. «Il nostro obiettivo è chiaro — dicono all’unisono i due amministra­tori — a Brescia si dovrà entrare il meno possibile in auto». Allora sì , i troppi superi di polveri sottili nell’aria saranno un lontano ricordo.

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 ?? (Cavicchi /LaPresse) ?? San Zeno La stazione dell’hinterland in futuro diverrà snodo centrale: dalla città a qui le rotaie verranno raddoppiat­i. Binario singolo fino a Montichiar­i
(Cavicchi /LaPresse) San Zeno La stazione dell’hinterland in futuro diverrà snodo centrale: dalla città a qui le rotaie verranno raddoppiat­i. Binario singolo fino a Montichiar­i

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