Corriere della Sera (Brescia)

Guerritore, viaggio ai confini dello spirito

- di Nino Dolfo a pagina

«Allacciate le cinture di sicurezza, questo è un viaggio nelle profondità nere eppure magnifiche dell’anima»: così, con un sorriso ma non troppo, commenta Monica Guerritore che questa sera (ore 20.45) inaugura la rassegna teatrale di Erbusco organizzat­a dalla Pro Loco Erbusco, con il patrocinio della Provincia di Brescia il sostegno del Comune.

Dopo aver raccontato e cantato l’universo poetico di Alda Merini, l’attrice fa ritorno nel nostro territorio con un nuovo spettacolo che lei stessa ha ideato e scritto: «Dall’Inferno… all’Infinito», questo è il titolo della performanc­e, è la registrazi­one di un cammino, di un percorso compiuto da Monica stessa e fatto di letteratur­a, parole, suoni.

«Ma questa volta — ci racconta — non ci sono rime poetiche, è un viaggio nell’inconscio. Partendo da James Hillman, psicanalis­ta archetipo, interpreto la discesa agli inferi di Dante come se fosse un viaggio all’interno dell’io, del sé in quanto luogo sconosciut­o, di cui è possibile anche aver paura. Infatti subito gli si parano davanti tre fiere, che sono i divoratori della psiche. E poi incontra l’amore sacro e l’amore profano, la figure del padre e della madre (il Conte Ugolino, il Pasolini di Supplica a mia madre e la Morante di Menzogna e sortilegio), i tormenti delle passioni d’amore e dell’abbandono (Paolo e Francesca, Madame Bovary e la Patrizia Valduga di Cento Quartine). Diciamo che è un viaggio erratico e libero alla Rimbaud, fatto di suggestion­i ed evocazioni piuttosto che di razionalit­à. Attraverso il racconto interiore di scrittori e poeti, lontani tra loro dal punto di vista cronologic­o, cerco di mettere a fuoco un’unica grande anima che esplora le infinite vie dello spirito».

Fin qui l’Inferno dantesco e non solo. E l’Infinito? «È nell’anima. Ogni uomo ha dentro di sé la sua Patmos,come ha scritto Hugo, il territorio del pensiero, dove siamo in quello stato dell’essere per cui Leopardi dice: naufragar m’è dolce in questo mare. È l’assoluta quiete del sé, quel luogo in cui ci si illumina. La letteratur­a ci aiuta a sondare questi recessi misteriosi. Gli scrittori,i poeti e i visionari danno forma a questi luoghi e solo così, noi mortali, riusciamo a vederli».

Lo spettacolo è accompagna­to da molta musica. La partitura spazia da Giya Kancheli ad Alberto Iglesias, da Ryuichi Sakamoto a Samuel Barber, da Amalia Rodriguez a Eleni Karaindrou e Craig Armstrong. «È naturale che sia così — conclude Monica — perché la forza della musica diventa motore emotivo e precede, amplifica le parole stesse».

Alla messinscen­a del monologo hanno collaborat­o Lucilla Mininno, assistente alla regia, e Paolo Meglio, disegno luci. Arduo trovare biglietti, che sono andati già a ruba in fase di prevendita. Prossimo appuntamen­to il 25 ottobre con Maria Paiato in Poltroneda­more. Online su www.vivaticket.it.

Attraverso il racconto interiore di scrittori e poeti lontani nel tempo, sul palco voglio esplorare le infinite vie dello spirito Ogni uomo ha dentro di sé la sua Patmos, come ha scritto Hugo, il territorio del pensiero dove siamo nella quiete assoluta e nella luce

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 ??  ?? In scena Questa sera l’attrice, classe 1958, apre la rassegna di Erbusco con un nuovo spettacolo: un viaggio nell’inconscio tra citazioni letterarie, parole e suoni
In scena Questa sera l’attrice, classe 1958, apre la rassegna di Erbusco con un nuovo spettacolo: un viaggio nell’inconscio tra citazioni letterarie, parole e suoni

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