Moda, design e business: il futuro della creatività secondo i protagonisti
Selvatico e maudit, il nuovo semi-dio della moda ha una certa insofferenza per le giacche inamidate, contamina la moda con i sussurri della musica elettronica, giura di aver visto gli ufo in Patagonia, il suo Paese d’origine, e trasforma ogni sfilata in un rito sciamanico: osannato persino dal New York Times come «pioniere del multitasking», Marcelo Burlon, direttore artistico di Marcelo Burlon County of Milan, parlerà della sua storia, di street-style e di cobranding al Mo.Ca., l’ex tribunale. È tra gli ospiti griffatissimi di «Mood Camp», il pomeriggio di incontri e interviste con stilisti, designer, architetti e i massimi esperti della moda cucito su misura dai direttori creativi Alessandro Boccingher e Angelo Ruggeri (dalle 15 alle 19, in via Moretto). Dopo aver parlato di stile e contaminazioni nel magnifico teatro decadente del Vate, il Vittoriale, alla prima edizione di due anni fa, stavolta il tema intorno a cui graviteranno gli ospiti è una domanda: «Fashion, design, business: qual è il futuro?». Da un incontro all’altro, il filo sartoriale della conversazione sarà tessuto da giornalisti, direttori di testate, direttori creativi di maison e architetti: ognuno avrà 45 minuti e dieci immagini a disposizione per raccontare la propria esperienza nell’universo della creatività. Con Giampietro Baudo, storico direttore del magazine Esquire Italia, si parlerà di tendenze moda al maschile e dell’evoluzione dell’editoria, cercando di scorgerne il futuro. Dopo Marcelo Burlon, la signora delle borse chic Paula Cademartori, designer di accessori di culto e fondatrice del brand che porta il suo nome, discuterà delle sue creazioni e di come creare il proprio business. Le contaminazioni tra design, architettura e moda sono il fulcro dell’incontro con Britt Moran ed Emiliano Salci, fondatori di DimoreStudio. Recupero, innovazione, tecnica e sperimentazione si racconteranno negli spazi disegnati dai creativi di Mhb per vestire l’evento con un tocco sartoriale. Infine, alle 18.15, entrano in scena i designer e gli stilisti di Makers Hub, l’alcova creativa del Mo.Ca.: Vittorio Branchizio, vincitore dell’edizione uomo 2015 di «Who’s on Next», ambitissimo premio fashion, e Quondam, designer in bilico tra ricerca e sperimentazione, racconteranno vita, opere e visioni. «L’idea di partenza — fanno sapere i due direttori creativi dell’evento nel loro manifesto — è stata quella di creare un format ripetibile che affronti nel tempo i temi della moda e le correlazioni culturali e creative da essa generate sotto diversi punti di vista con particolare attenzione agli aspetti storici, stilistici e di business. Gli ambiti contaminati e contaminanti sono quelli del fashion e del design. In generale della creatività». «Mood Camp» è a ingresso libero.