Alla Clarabella Guerra sull’Imu
Il Comune di Iseo chiede all’Asst Franciacorta di saldare il conto di 16 mila euro, ma l’ospedale ricorre
Il Comune di Iseo ha presentato un conto da 16 mila euro all’Asst di Franciacorta per Imu non pagata sulla Cascina Clarabella. L’ospedale ha fatto ricorso: il comodato è a titolo gratuito e la Cascina è una onlus.
È scontro tra il comune di Iseo e l’Asst Franciacorta. La questione riguarda il pagamento dell’imposta municipale unica (Imu) sulla Cascina Clarabella. L’immobile, dove ha sede il consorzio di cooperative sociali Cascina Clarabella, è situato in zona Cà de Pole a Iseo ed è di proprietà dell’azienda socio sanitaria franciacortina. Gli avvisi di accertamento Imu (e le sanzioni) sono arrivate in ospedale solo qualche settimana fa: l’importo totale da pagare è di 16.906 euro (12.768 euro di tasse e il resto di sanzioni) e comprende gli anni dal 2012 al 2015. Una richiesta che ha subito fatto scattare il ricorso alla commissione tributaria. Per l’azienda socio sanitaria infatti l’Imu richiesta dal comune di Iseo non è dovuta. L’immobile della Cascina Clarabella è sì di proprietà dell’Asst ma è stato concesso da tempo in comodato d’uso gratuito al consorzio. Una modalità di gestione contrattuale che, per l’azienda, esonera dal pagamento dell’imposta municipale.
Esisterebbe, secondo l’Asst Franciacorta, una risoluzione del Ministero dell’Economia che stabilisce che se un immobile è dato in comodato d’uso gratuito a cooperative di servizi socio-assistenziali l’Imu non deve essere versata. «Il mancato pagamento di tali tributi - si legge nella delibera a firma del direttore generale dell’Asst Mauro Borelli - è stato finora determinato sia dalla gratuità del contratto di comodato nonché dal fatto che la Cooperativa non svolge attività commerciali produttive di reddito ciò in linea con quanto stabilito dalla risoluzione ministeriale». A dare il la alla richiesta di pagamento dell’Imu da parte del comune di Iseo forse la presenza all’interno della Cascina Clarabella di un agriturismo con tanto di ristorante e alloggi. Sul sito della cooperativa però si legge che la Clarabella è una onlus e che «le sue attività non hanno scopo di lucro e i profitti realizzati vengono reinvestiti nello sviluppo delle attività». Clarabella — che a gennaio 2017 è stata il triste teatro dell’uccisione della giovane terapista per la riabilitazione psichiatrica, Nadia Pulvirenti, morta per mano di un suo paziente — fa parte del consorzio Cascina Clarabella che comprende altre tre cooperative sociali: Diogene che si occupa degli aspetti socio-sanitari legati alla psichiatria, Dispari che sviluppa servizi per le aziende e gli enti pubblici, I Perinelli che svolge attività agricole a Piacenza. Al momento di certo c’è che l’Asst Franciacorta ha fatto ricorso. Ora la palla passa la giudice tributario.