Con 130 gare all’anno un indotto da 5 milioni
Fidal: atleti da tutta Italia, manna per hotel e ristoranti
Non c’è pericolo che il nuovo campo d’atletica venga «sottoutilizzato», come mormora qualche maligno. «Potremo arrivare ad organizzare fino a centotrenta gare l’anno, di cui venti a livello nazionale e almeno quattro internazionali» spiegano il presidente onorario di Fidal Brescia (Federazione italiana di atletica leggera) Giuseppe Portone e il consigliere regionale Virginio Soffiantini. «Ogni gara nazionale porta almeno mille persone tra atleti, preparatori, famigliari. Quelle internazionali almeno 2500. Sa cosa potrebbe significare questo in termini d’indotto?».
Eh già. Significa che gli alberghi bresciani — oggi mai troppo pieni, giusto dirlo — avranno di che lavorare. Così come gli appartamenti in affitto (Airbnb in testa), i ristoranti, i bar, i negozi. Significa almeno 30mila persone l’anno (solo per le gare nazionali e internazionali) che potrebbero risiedere in città per uno o più giorni (ci si avvicinerebbe alle 50mila presenze l’anno in più). Tradotto in soldoni: un indotto di almeno 5 milioni di euro. Del resto lo dice chiaramente Ugo Ranzetti, presidente onorario di Coni Brescia: «Dati statistici alla mano, dopo il turismo religioso è quello sportivo che crea più indotto».
Certo, il vero sogno sarebbe avere anche un palazzetto indoor, per organizzare gare al coperto durante il periodo invernale: «Le faccio l’esempio di Ancona — aggiunge Soffiantini — una città che ha la metà degli abitanti di Brescia ma che grazie al suo palazzetto indoor ha contato 55mila presenze di atleti l’anno».
Ad ogni modo già il solo campo all’aperto risulta una grande conquista per l’atletica bresciana, visto che catalizzerà in città le tante competizioni provinciali e regionali che oggi fanno fatica a trovare strutture adeguate. «Pochi si ricordano — sottolinea Portone — che dopo Milano, Roma e Torino siamo la realtà italiana con il più alto numero di atleti iscritti, circa 6mila». Oggi si «mendica» ospitalità in una delle tante (pur valide) strutture di paese (da Chiari a Salò, da Nave a Gavardo) «ma si deve battagliare spesso con le esigenze del calcio, che ha sempre la priorità» aggiunge Soffiantini. Struttura che ospiterà anche le discipline paraolimpiche.
E visti i numeri potenziali, viene da chiedersi come mai vicino al futuro polo dell’atletica non possa trovare spazio una nuova struttura ricettiva. Gli spazi ci sono, visto che a Sanpolino il comune di Brescia ha ancora 80mila metri quadrati di aree lottizzabili (destinate a residenziale ma anche a servizi). E tra i presenti c’è chi, a mo’ di battuta, propone di trasformare la Tintoretto in un albergo. Battuta che il sindaco coglie al volo: «Ci sarà un bando di gara per decidere il futuro di quella torre. Se demolirla o ristrutturarla. Chissà che non ci sia qualcuno interessato ad acquistarla per farci investimento simile».