Bagolino festeggia il rientro delle mandrie
Si canta, si mangia, si degustano i prodotti tipici. Disponibile persino l’«ape» dell’agricoltore. Per le strade di Bagolino sabato e domenica è festa grande in occasione della transumanza, una tradizione antica che da alcuni anni a questa parte è diventata occasione di valorizzazione del territorio. Il bestiame torna a casa, nelle stalle, dopo aver trascorso l’estate negli alpeggi. E così cala il sipario sulla bella stagione, il sole, la montagna. Da ora e fino alla prossima primavera inoltrata le vacche resteranno al caldo. Le mucche scendono a valle, a centinaia, in lunghe processioni, con al collo corone di fiori di carta. La due giorni prevede sabato la seconda rassegna dei canti di osteria «…cantando per strada» con la partecipazione di numerosi cori. Poi domenica il rientro delle vacche con le sfilate, ma anche i giochi per i più piccoli, e soprattutto le degustazioni, in primis di sua maestà il Bagòss il tradizionale formaggio prodotto sul posto. Sul Bagoss tra l’altro è in corso proprio in questa fase un acceso dibattito tra i produttori sull’opportunità o meno di proseguire sulla strada della richiesta della Dop anche a fronte di un massiccio fenomeno di contraffazione (10 mila forme «autentiche» sul mercato, almeno 30 mila contraffatte). Ma per due giorni a Bagolino si pensa solo alla festa. L’organizzazione della manifestazione si deve agli allevatori, alla Pro loco e all’associazione culturale «Habitar in sta terra». Un gruppo di appassionati che sta lavorando molto nella direzione della valorizzazione della comunità e che ha già effettuato alcune esperienze di visite guidate allo scopo di richiamare l’attenzione su alcuni angoli del borgo e su alcuni monumenti che raccontano di una storia secolare. Dunque sabato e domenica, in questo scenario di tradizioni, è festa della transumanza. «Gli animali tornano a casa spontaneamente giù per i sentieri – racconta un allevatore – non hai quasi bisogno di guidarli. Le mucche sentono che è giunta l’ora dell’autunno, del riposo e quasi si incamminano senza alcuna costrizione. Così come con la primavera sono ansiose di tornare all’aria aperta». Si torna in malga il prossimo anno!