Miracolo Antares, vola il fatturato degli «007» che controllano i farmaci
Un farmaco di qualità mantiene il proprio primato sul mercato se si sa esattamente quando è stato fatto e da chi, dove si trova in un preciso momento, se è possibile identificarlo in maniera univoca e, per prima cosa, se è possibile assicurare al cliente che è integro e certificato. Vere e proprie sfide, per le case farmaceutiche, che hanno trovato una risposta concreta in “Antares Vision”: l’azienda di Travagliato – fondata nel 2007 dagli ingegneri Emidio Zorzella e Massimo Bonardi – ha sviluppato una serie di tecnologie che hanno già conquistato cinque delle principali aziende farmaceutiche mondiali.
Grazie a una serie di «telecamere intelligenti», applicate ai macchinari, la società è in grado di «ispezionare» i farmaci in fase di produzione e di confezionamento. Non solo, Antares Vision ha dato vita al «primo impianto di serializzazione» certificato in Europa – identifica uno ad uno ogni farmaco – e ha realizzato anche «il primo modulo compatto di tracciatura».
Tecnologie che hanno permesso alla società bresciana di passare dai 13 milioni di fatturato del 2012 ai 58 dell’anno scorso (100 la stima del 2017): l’utile corposo (9,3 milioni) e le filiali aperte in Germania, Francia, Brasile, Stati Uniti e Corea del Sud certificano lo stato di salute di questa azienda che, oggi, ha installato «20 mila sistemi d’ispezione su 1.300 linee di produzione e packaging, in più di 200 impianti industriali in tutto il mondo. Con oltre 5 miliardi di prodotti serializzati» assicura Emidio Zorzella, amministratore delegato di Antares Vision. Numeri da miracolo economico, che certo non si è compiuto da sé. «Abbiamo applicato all’industria i principi dell’optoelettronica» spiega il direttore generale Massimo Bonardi.
I due ingegneri bresciani si sono inseriti in un mercato, quello farmaceutico, che aveva bisogno di sempre maggiore sicurezza e garanzia. Già, perché la contraffazione mondiale di pillole e fiale muove un giro d’affari che l’Ocse stima in 200 miliardi: ecco perché investire in questa direzione è un percorso obbligato. Come ha ricordato Domenico Di Giorgio (Aifa), intervenendo al convegno per i dieci anni della nascita della società di Travagliato, l’Italia è il Paese con la legislazione «più avanzata in materia di tracciabilità». E tuttavia, il problema è mondiale: infatti, «entro il 2019 entreranno in vigore, in Europa e negli Stati Uniti, le normative che renderanno obbligatoria la tracciabilità di tutti i farmaci». Pensate solo ai nuovi prodotti per combattere l’epatice C, che valgono migliaia di euro, o ai farmaci rubati negli ospedali. Il salto di qualità Antares lo fece quando, nel 2012, vinse il bando di Sanofi: la multinazionale preferì l’azienda bresciana al colosso Siemens. L’arma vincente, oltre all’acume tecnologico, fu la «flessibilità», giura Zorzella. Che oggi guarda sempre più al web e alle «esigenze di trasparenza» che le imprese (non solo farmaceutiche) vogliono garantire: «sono sempre di più le ditte che vogliono dialogare con i clienti». Tradotto, i sistemi di controllo e tracciabilità potrebbero trovare mercato «nel campo dell’alimentare, di prodotti di qualità come olio e vino, del fashion»: i clienti stessi, sempre più esigenti, pretendono che l’articolo che acquistano sia stato fatto con olive di una certa regione o cotone di un certo tipo. Diverse corporation, a breve, dovranno informatizzare i loro sistemi, rendendo tracciabile ogni singolo prodotto e rendendolo leggibile grazie ad uno smartphone: «Noi siamo pronti a fornire questa tecnologia 4.0» assicura Zorzella. Il «trend regolatorio», in effetti, è destinato a crescere. E, non a caso, Antares Vision aprirà entro fine 2017 uno stabilimento in India e un centro di ricerca in Irlanda.
Bonardi Abbiamo applicato all’industria tutti i principi dell’optoelettronica Zorzella L’arma vincente, oltre all’acume tecnologico, è stata la flessibilità