Cellino: «Ho scelto un allenatore che mi piace»
Il presidente più vulcanico ha scelto un uomo introverso, che cerca di farsi capire sul campo , come quando a Catania abbagliò una città in cui viveva da eremita alle pendici dell’Etna. «È un tecnico che mi piace, lo conosco e condivido le sue idee di gioco — ha commentato Cellino dopo le ore 21, prima di cenare con il nuovo arrivato: l’ufficialità ancora non era arrivata — e penso sia la guida giusta per una squadra che ha potenzialità. Non ho nulla contro Boscaglia, ma rovinare quest’anno avrebbe compromesso anche il prossimo». Messaggio sintetico e chiaro. L’apice della carriera del nuovo allenatore è arrivato a Udine, ma le esperienze che raccontano meglio il suo carattere complesso sono le più recenti, a Vicenza e Frosinone. In Veneto è arrivato il 30 ottobre del 2014 raccogliendo una squadra ripescata in B. La prese al ventesimo posto, la portò fino al secondo, perse poi la Serie A ai play off. In Ciociaria, invece, sembrava destinato alla promozione diretta. Poi il doppio harakiri, alla penultima giornata a Benevento e nella semifinale di ritorno con il Carpi, quando fu beffato in undici contro nove. Una cicatrice che lo ha segnato, ora è pronto a una nuova resurrezione. Con il suo staff, che include il vice Mezzini,il preparatore Franzetti, il fisioterapista Capogna e Catello, l’uomo dei portieri che scalzerà Giacomo Violini. È la settimana degli addii,in bilico la situazione del ds Castagnini che Cellino ha iniziato ad apprezzare. Se saltasse, Salerno è in vantaggio su Capozucca. Entrambi sono fedelissimi del presidente, che solo ora sta componendo la sua vera squadra. (lu.ber.)