La scuola di cucito diventa corso al Cfp
A Chiari sedici allievi per il laboratorio di sartoria e alla sera si apre agli appassionati
Una volta si andava a bottega. Magari sognando la favola bella di Zoe, Micol e Giovanna Fontana, partite nel 1938 a Traversetolo (Parma) e approdate nel '43 a Roma nel mondo dell’alta moda. Le più, però, si accontentavano di acquisire un mestiere buono per arrotondare il bilancio famigliare, con il tavolo perennemente ingombro di scampoli di stoffa, cartamodelli, fili di refe. Poi gli anni del boom economico e della fabbrichetta sotto casa di confezioni, delle taglia e cuci, dei capispalla confezionati in batteria. Oggi che la concorrenza cinese (che dilaga anche nel mondo delle piccole riparazioni) ha soffocato le aspirazioni di tanti, tornare a parlare di moda e sartoria ha un po’ il gusto della missione impossibile. Eppure a Chiari oggi il Centro di Formazione professionale Giuseppe Zanardelli inaugura un nuovo laboratorio, un percorso di formazione che già conta 16 iscritti e che prevede mille ore di formazione, la metà delle quali conquistate sul campo, come quando si andava a bottega. Anche se oggi, sfidando un po’ il ridicolo, ci riempiamo la bocca con un avveniristico «learningby-doing» (imparare facendo).
Ma a Chiari c’è anche posto per chi, un po’ più su d’età, vuole reinventarsi una professione, coltivare una passione. Alla sera, infatti, il laboratorio di sartoria si apre agli adulti per un corso di taglio e cucito. Chissà, passato il tempo in cui ci si improvvisa Cracco o Canavacciuolo forse è giunta l’ora di convincersi che, in fondo in fondo, siamo un po’ tutti dei Giorgio Armani. (m.tor.)