Brostói, formaggi e vin brulè: profumi di bosco nei cortili di Serle
Brostói, Formài e… Se la parola formài è accessibile ai più, brostói può risultare ostica a chi non mastica, almeno un poco, il dialetto bresciano: sono le caldarroste, regine dell’autunno, dette anche tajàcc. Loro a dare il nome, con il formaggio, ad una rassegna organizzata dalla Pro Loco di Serle giunta alla sua 18° edizione. Ma è la congiunzione a celare tante proposte, dai prodotti ai piatti, per lo più legati alla tradizione del luogo. Così per lo spiedo che a Serle è a De.Co. dal novembre del 2010: si utilizzano la lonza o coppa suina, costine, pollo e/o anatra, coniglio, salvia, burro, ma tradizionali in senso esteso sono la Trippa nostrana, il Formai rustit, le Lumache con polenta, il Rustignì (sorta di «frittata» con patate, uova, pestöm, formaggella)… Solo alcune delle tante preparazioni proposte da ristoranti e realtà del paese. Quanto ai prodotti, mieli, lumache e zafferano, formaggi e salumi caprini dall’altopiano delle Cariadeghe — anche una ghiotta cioccolata calda con latte di capra —, tre punti fissi inoltre sono dedicati alle caldarroste associate al vin brulè, a completamento l’immancabile offerta enoica con aziende agricole provenienti per lo più dalla gardesana. Le casse apriranno alle 13 e gli stand gastronomici, più di una ventina escludendo le cantine, alle 14.30, lungo un percorso che si snoda tra le abitazioni della contrada Villa di Serle, occupandone i cortili — löc -—e gli ambienti rurali. Una sorta d’immersione tra sapori e profumi spesso dimenticati, un saluto ad una stagione ricca come poche da un punto di vista culinario. La manifestazione si protrarrà sino a tardo pomeriggio, per i dettagli il sito prolocoserle.it.