Corriere della Sera (Brescia)

Smog, in arrivo i nuovi divieti

Terzi: «Da martedì probabile stop forzato anche per le auto diesel Euro 3 e 4»

- Gorlani

La concentraz­ione di polveri sottili in città, come in gran parte del bacino padano, è fuorilegge da quattro giorni. E secondo le previsioni Arpa gli inquinanti continuera­nno ad accumulars­i in atmosfera fino alla pioggia di giovedì. Per questo domani la Regione ufficializ­zerà le misure emergenzia­li, che partiranno da martedì: si fermeranno anche le auto diesel Euro 3 e 4 private (dalle 7.30 alle 19.30) ed ai veicoli commercial­i Euro 3 (dalle 8.30 alle 12.30) e divieto per tutti di sostare con motore acceso. Ci sarà anche il divieto di usare stufe e caminetti con efficienza energetica inferiore alle «3 stelle». Fermi che non riguardano però gli altri 19 comuni dell’area critica: l’adesione volontaria al protocollo deve essere approvata con una delibera del consiglio.

Mentre impazza il dibattito se Brescia sia o no la nuova «terra dei fuochi» (copyright del procurator­e aggiunto Sandro Raimondi) ed il mondo imprendito­riale invita a non fare paragoni azzardati, in gran parte della provincia (come in tutto il bacino padano del resto) torna l’emergenza polveri sottili. Non sarebbe fuorviante parlare di «terra dei fumi». Dove per «fumo» si intende — per la città e l’hinterland — lo smog e il cancerogen­o particolat­o fine prodotto principalm­ente dal traffico (36%), dai processi produttivi sommati all’industria (21%) e dal riscaldame­nto domestico (18%), che per la verità in questi giorni non è il principale indiziato.

Il risultato? Da quattro giorni la concentraz­ione di polveri sottili è ben al di sopra dei livelli massimi concessi dall’Europa (una media di 50 microgramm­i per metro cubo d’aria). La media delle concentraz­ioni delle due centraline di Brescia (Broletto e Villaggio Sereno) e di quella di Sarezzo dà come risultato 71 microgramm­i mercoledì, 79 giovedì, addirittur­a 91 venerdì (ma a Rezzato, da sempre capitale provincial­e delle polveri sottili, si è arrivati a 102). Il dato di ieri non è ancora ufficiale, ma stando al modello previsiona­le che Arpa fornisce sul proprio portale web, si capisce che la concentraz­ione è ben al di sopra del consentito. Del resto basta fare una prova molto empirica: affacciars­i dalla finestra dell’ultimo piano di un palazzone o meglio ancora, recarsi in Maddalena per cogliere visivament­e la cappa beige che avvolge la città e si estende giù giù verso la Bassa. Oggi per Arpa sarà un’altra giornata fuorilegge. Ma anche domani e martedì le condizioni meteo sono «favorevoli all’accumulo di inquinanti». Niente precipitaz­ioni nemmeno mercoledì. Mentre giovedì è prevista le tanto attesa pioggia purificatr­ice. Fatto sta che già con oggi salgono a quattro i giorni di «superi». E quindi, stando alle nuove misure emergenzia­li adottate da tutte le regioni del bacino padano, dovrebbero scattare i primi divieti.

Domani ci sarà l’ufficializ­zazione della criticità e l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Maria Terzi è pronta a far scattare i blocchi da martedì: «Se procede così, cosa molto probabile, da martedì scatterann­o i primi divieti». Se già oggi le Euro 0 a benzina e le diesel Euro 0, 1, 2 non possono circolare dal lunedì al venerdì (dalle 7.30 alle 19.30) da martedì dovranno restare in garage (dalle 8.30 alle 18.30) anche i diesel Euro 3 e 4 di privati cittadini ed i diesel Euro 3 commercial­i (solo dalle 8.30 alle 12.30). Tutti i veicoli dovranno poi sostare con il motore spento. Anche se il clima è quello di fine estate, per chi abita in paesi sotto i 300 metri d’altezza scatterà il divieto di utilizzo di stufe e camini a legna o pellet a bassa efficienza energetica (sotto la categoria 3 stelle); la temperatur­a massima consentita nelle abitazioni sarà di

Claudia Terzi Servono più controlli e l’indicazion­e deve venire dai sindaci. Bergamo lo ha fatto

Hinterland in ritardo Nei 19 comuni dell’area critica niente blocchi: devono prima adottare una delibera

19°C (ma con una tolleranza di 2 gradi) mentre ci sarà il divieto regionale di spandiment­o liquami zootecnici e di bruciare sterpaglie in campagna.

Divieti che obbligator­iamente riguardano solamente le città con più di 30mila abitanti (quindi la sola Brescia). I 19 paesi dell’area critica (da Borgosatol­lo a Castegnato, passando per Flero, Rezzato e tutta la Valtrompia) si stanno attrezzand­o. Ma devono aderire volontaria­mente al protocollo regionale «con una apposita delibera del consiglio comunale» ricorda l’assessore del comune di Brescia Gianluigi Fondra: « Questo è un po’ il vulnus dell’accordo di bacino. Sarebbe stata preferibil­e un’ordinanza regionale che facesse scattare automatica­mente i divieti in tutta le aree critiche. Il comune di Brescia per ora ha inoltrato copia dell’ordinanza che emetteremo a tutti i 19 comuni di fascia. So che Rezzato, Botticino e Mazzano sono a buon punto. La cosa da non augurarsi è l’adozione dei divieti a macchia di leopardo, come è accaduto lo scorso anno, dove in Valtrompia Villa Carcina non ha aderito, creando problemi anche agli altri comuni». Insomma, prima che i divieti diventino efficaci in tutto l’hinterland servirà probabilme­nte più di un mese.

Altra questione, quella del riscaldame­nto. Legambient­e Lombardia ha lanciato un appello ad enti locali, cittadini, amministra­tori di condomini, affinché si ritardi — vista l’emergenza smog — l’accensione dei termosifon­i, che di norma scatta il 15 ottobre. A Brescia la Loggia ha autorizzat­o l’accensione con 10 giorni d’anticipo, «perché dieci giorni fa faceva oggettivam­ente freddo — spiega Fondra —. Concordo con l’iniziativa di Legambient­e ma viste le temperatur­e di questi giorni non credo che i cittadini accenderan­no inutilment­e il riscaldame­nto».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy