Affitti brevi, giro di vite È lotta all’evasione
Le strutture Airbnb nel Bresciano sono 3.500, note al Fisco solo 2000
Salgono a quota 3.500 le strutture di Brescia e provincia prenotabili su Airbnb, portale web che permette di affittare abitazioni private per brevi periodi. La crescita è inarrestabile: erano 2.800 giusto un anno fa. Grazie alla mancanza di controlli e ai vuoti legislativi su questo settore della sharing economy, circa un terzo delle strutture è ancora sconosciuta al fisco. Certo la legge regionale in materia ha fatto emergere molto del sommerso ma a Brescia, su 3.500 alloggi, 1.500 sono invisibili all’Agenzia delle Entrate. È arrivata l’ora del giro di vite: l’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare che prevede una tassazione del 21% sugli affitti di breve periodo.
Salgono a quota 3.500 le strutture di Brescia e provincia che si possono prenotare su Airbnb, portale web che permette di affittare abitazioni private per brevi periodi. La crescita è inarrestabile: erano 2.800 giusto un anno fa.
Nato a San Francisco come una startup, il servizio di Airbnb è spesso concorrenziale all’hotellerie per varietà e qualità delle strutture in mostra. Le regole del gioco, però, non sono uguali per tutti. Grazie alla mancanza di controlli e ai vuoti legislativi su questo settore della sharing economy, circa un terzo delle strutture è ancora sconosciuta al fisco. Certo la legge regionale in materia ha fatto emergere molto del sommerso ma a Brescia, su 3.500 alloggi, 1.500 sono invisibili all’Agenzia delle Entrate. Il calcolo è presto fatto: il totale delle strutture d’accoglienza registrate in provincia ammonta a 2.700 e 700 di queste sono alberghi. Solo 2.000 delle 3.500 strutture del circuito bresciano di Airbnb sono quinti note a Comuni, Provincia e Fisco.
È arrivata l’ora del giro di vite: l’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare che prevede una tassazione del 21% sugli affitti di breve periodo. La «cedolare secca» si pagherà a partire da domani (e sarà retroattiva fino al 12 settembre), Airbnb e i portali che svolgono servizi simili dovranno automaticamente trattenere il 21% dal conto totale pagato dagli ospiti delle strutture. La multinazionale di San Francisco, in realtà, non ha ancora comunicato la novità a chi mette in affitto i propri appartamenti ed è possibile che cerchi di prendere tempo. In ogni caso, per evitare sanzioni, Airbnb e simili dovranno adeguarsi alla circolare. Per gli affittuari già in regola cambia poco: potranno versare la cedolare secca del 21% o inserire i ricavi nella propria dichiarazione dei redditi (in questo caso si paga in base al proprio scaglione Irpef). Tempi duri per i furbetti: AirBnb dovrà trattenere il 21% in fase di prenotazione e l’evasione fiscale non sarà più possibile. Per Federalberghi, associazione di categoria che si batte contro il colosso di San Francisco, è una vittoria: «Siamo soddisfatti ma questo è solo un primo passo — spiega Paolo Rossi, albergatore di Salò e presidente di Federalberghi Brescia -, sopportiamo un prelievo fiscale che arriva complessivamente al 60%, dobbiamo soddisfare determinati standard e siamo sottoposti a molti controlli. Vogliamo che le regole siano le stesse anche per chi affitta il proprio appartamento su AirBnb». Rossi sfata un luogo comune: «È vero che per molti privati questo è un servizio per arrotondare lo stipendio ma la parte del leone è fatta da grandi società che affittano centinaia di strutture. Il 20% degli “host” affitta più 5 strutture e solo il 42% gestisce un solo alloggio». Mappa alla mano, sono 190 gli appartamenti-stanze-ville-palazzi che si possono affittare in città. Il Garda la fa da padrone con 2.250 strutture: 400 sono a Sirmione, altrettante a Desenzano, 200 sia a Manerba che a Toscolano e Moniga. Un vero e proprio boom: a ottobre 2016, gli alloggi gardesani presenti sul portale erano 1.800. Diverso il trend per il lago d’Iseo: a ottobre 2016, nell’era post Christo, gli alloggi in mostra su Airbnb erano 600 mentre le strutture oggi presenti sul portale sono scese a 400. Invariati i numeri della Franciacorta (130 alloggi), si impennano Valcamonica e Valsabbia. Le strutture camune presenti sono 300 (di cui 200 tra Temù e Ponte di Legno), tra la Valsabbia e il lago d’Idro si può scegliere tra 90 alloggi.
La reazione Soddisfazione per Federalberghi: le regole devono essere uguali per tutti