Corriere della Sera (Brescia)

Azzano «indotto» al dissesto

Sette dipendenti comunali senza stipendio da agosto. Si va verso il commissari­amento

- di Pietro Gorlani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il tribunale ha pignorato i conti di Azzano Mella, «snobbando» il piano di rientro concordato con la Corte dei Conti e dando ragione ad una azienda privata. I 7 dipendenti restano senza stipendio e la giunta pensa ormai al dissesto.

Azzano Mella, piccolo comune da 3200 abitanti, resta con i conti pignorati dal tribunale di Brescia. Senza la possibilit­à di pagare (da due mesi) i suoi sette dipendenti. E si avvia tristement­e verso il dissesto finanziari­o. Un’incredibil­e «anomalia» che per ora vede come unico spiraglio, l’udienza in calendario il 30 ottobre, quando il giudice Raffaele Del Porto deciderà se accogliere o meno la richiesta avanzata dall’amministra­zione comunale: sbloccare il conto corrente (dove ci sono oltre 900mila euro) per far fronte a quei capitoli di spesa impignorab­ili. Ovvero: stipendi dei dipendenti, rate dei mutui, tasse (il tutto vale all’incirca mezzo milione l’anno).

In questi giorni l’amministra­zione retta dall’avvocato Angela Pizzamigli­o, si riserva di instradare l’iter del dissesto finanziari­o, che porterebbe il comune al commissari­amento prefettizi­o e quindi a nuove elezioni. Il primo cittadino lo ha ribadito ieri sera nel corso del consiglio comunale nel quale ha ripercorso le tappe principali dell’intricata vicenda, che risale a dieci anni fa, quando la Sa-Fer di Corte Frantenze ca incassò l’ok dell’allora giunta di centrodest­ra per realizzare un polo logistico da 400mila metri quadrati per conto di Esselunga. Versò 5 milioni di oneri, metà dei quali furono spesi dall’allora amministra­zione Gaspari-Ferrari (soprattutt­o per estinguere un mutuo e per acquistare una cascina). Ma il permesso di costruire venne affossato da diverse sen- del Tar e del Consiglio di Stato. L’amministra­zione di centrosini­stra eletta nel 2011 nel 2014 chiese e ottenne l’ok dalla Corte dei Conti al piano di pre-dissesto: avrebbe ridato a Sa-Fer quei 2,5 milioni in 10 anni, con rate da 230mila euro l’anno. Strada che voleva seguire anche la nuova giunta di centrodest­ra, in carica da poco più di un anno («in assoluta continuità con le scelte dell’amministra­zione precedente» ha spiegato il sindaco ieri). Invece il Tribunale il 17 agosto ha definitiva­mente pignorato i conti del Comune. «Il Tribunale chiarisce che l’approvazio­ne da parte della Corte dei Conti non fa si che il piano di rientro possa essere imposto alla Safer — ha precisato Pizzamigli­o — la quale è libera di procedere contro il Comune e di pignorare il suo conto corrente». Per due mesi si è cercato in ogni modo una mediazione con SaFer: «ipotizzand­o di stravolger­e il bilancio per mettere sul piatto tutte le somme disponibil­i — ha proseguito il sindaco — ho proposto di ridurre i tempi di rientro del debito e di pagare immediatam­ente un’importante somma, ma la richiesta non è stata ritenuta d’interesse». Impercorri­bile anche la strada di accedere al fondo di rotazione ministeria­le (serve troppo tempo e arriverebb­e al massimo un milione). Sa-Fer non ha nemmeno richiesto di trovare una mediazione rendendo nuovamente edificabil­i parte dei 600mila mq di aree agricole di sua proprietà, rinunciand­o così a parte degli oneri.

Ma che cosa potrà fare il commissari­o prefettizi­o rispetto ad un’amministra­zione democratic­amente eletta? «Potrebbe accendere un nuovo mutuo, cosa che noi non possiamo fare per non sforare il patto di stabilità» commenta il primo cittadino amareggiat­o. Il suo pensiero va ai dipendenti senza stipendio da due mesi: «i servizi funzionano. Ma è chiaro che non si può continuare così». La decisione di dichiarare il dissesto sembra ormai l’unica strada. Resta aperta una domanda: se il caso di Azzano non crei un precedente inquietant­e per le centinaia di Comuni italiani in pre-dissesto.

Pizzamigli­o Si è cercato in ogni modo una mediazione con Sa-Fer: tutto inutile Non si può attendere il 30 ottobre per vedere sbloccati gli stipendi ai dipendenti

 ?? Palagiusti­zia ?? Il 30 ottobre in tribunale si deciderà se sbloccare i conti pignorati di Azzano
Palagiusti­zia Il 30 ottobre in tribunale si deciderà se sbloccare i conti pignorati di Azzano

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