Strade Sicure, 2 anni di controlli
Il racconto del soldato Spagnoli: «Qui ogni giorno realizzo il mio sogno in divisa»
In stazione e nei tribunali. Mimetica e mitra, li vediamo ogni giorno a presidio dei cosiddetti «siti d’interesse», o obiettivi sensibili che dir si voglia. Sono i militari dell’Esercito italiano selezionati e addestrati ad hoc per l’operazione Strade Sicure, nata nove anni fa a livello nazionale e approdata a Brescia nel 2015. Uno di loro, giovanissimo, racconta la sua quotidianità speciale: «Orgoglioso di quello che faccio».
Che l’alfabeto sia quello greco o Nato, poco importa. Niente lasciato al caso, mai. E allora partiamo dall’inizio, da «Alfa 3», perché è così che si chiama in gergo tecnico il così detto complesso minore a cui Brescia, insieme a Milano, appartiene, in relazione alla maxi operazione Strade Sicure su scala nazionale. Il comando militare, in sostanza, che identifica gli obiettivi sensibili che le forze armate devono tenere d’occhio. Qui come altrove.
Il progetto nasce il 4 agosto del 2008, dopo l’approvazione della legge 125 del 24 luglio (sempre 2008), affinché l’Esercito «concorra con altre forze di polizia, Guardia di Finanza compresa, alla lotta contro la criminalità organizzata e l’immigrazione clandestina in modo da far recepire maggior sicurezza ai cittadini», ci spiega il tenente Salvatore Toscano, che comanda proprio Alfa 3. Il terrorismo, sia chiaro, rientra nel capitolo criminalità.
A Brescia Strade Sicure arriverà «solo» sette anni dopo, il 4 agosto del 2015. Obiettivi sensibili dichiarati: «I tribunali, ordinario e minorile, e la stazione ferroviaria». Ed è lì che da oltre due anni è previsto il presidio permanente dei militari, salvo eventi straordinari (l’insediamento del nuovo vescovo l’esempio più recente) che ne possano richiedere l’intervento provvisorio: una trentina di uomini in tutto — in Italia sono settemila, con 1.100 mezzi — «compresi il personale logistico e amministrativo» al lavoro a rotazione, in base ai turni: fino alle 14 al Palagiustizia e fino a mezzanotte, invece, alla stazione. (m.rod.)