Corriere della Sera (Brescia)

Abusi al paziente psicologo finisce a processo

- M. Rod. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Era il 2007. A 30 anni, disoccupat­o e con problemi di tossicodip­endenza (da cocaina) alle spalle, decise che era arrivato il momento di parlare con un’esperto per risolvere i suoi problemi di autostima. Si rivolse quindi a uno psicoterap­euta in servizio all’ex Asl di Travagliat­o. Che gli propose il training autogeno: metodo che però, in più sedute, avrebbe compreso una serie di palpeggiam­enti nelle parti intime. E non solo sopra i pantaloni. Presunti abusi che però sono emersi solo cinque anni dopo, quando il paziente, che a Travagliat­o ci vive, andò in cura da un altro profession­ista: «Training autogeno, proviamo», gli disse pure lui. «No quello no» rispose categorico. Spiegando, a sostegno del suo netto rifiuto, cosa fosse successo in passato: di quel medico lui si era fidato, tutto qui. Sbalordito, è stato proprio questo secondo psicologo a spingerlo a denunciare. E siamo arrivati alla prima udienza in dibattimen­to, dieci anni dopo i fatti. In aula, di fronte al presidente Roberto Spanò, è stata sentita la parte offesa — assistita dall’avvocato Enrico Cortesi — che non senza difficoltà ha confermato i palpeggiam­enti. Tra i testimoni anche lo psicoterap­euta del Noa (nucleo operativo alcologia) il quale a sua volta ha ribadito che simili «pratiche» non sono affatto previste dalla procedura. Dopo di lui hanno deposto anche alcuni amici d’infanzia della parte offesa e una collega dell’imputato. Si torna in aula il prossimo 18 gennaio, quando saranno chiamati i consulenti tecnici (a loro volta psicologi) nominati dalla procura e dalla difesa per fare piena luce su questa vicenda. E sui presunti abusi sessuali consumati dallo psicologo sul suo paziente.

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