Tosio Martinengo e Carrara patto nel segno di Raffaello
Accordo quinquennale: Bergamo presterà un’opera per Tiziano
Trasporti (d’ arte) eccezionali. Parquet a lisca di pesce, tappezzeria in fantasia, vetri, sculture, bronzetti e capolavori: il «Cristo benedicente» di Raffaello tornerà nel palazzo verde menta del conte Martinengo, «repubblicano arrabbiato» e gran signore, a fine febbraio 2018, quando riaprirà la Pinacoteca. Prima, però, farà un ultimo viaggio: destinazione Accademia Carrara. Benedicente ed errante: il capolavoro mignon del genio di Urbino arriverà a Bergamo oggi. È il primo di una serie di prestiti di lusso e a lunga scadenza tra Brescia Musei e la Carrara: hanno firmato un protocollo di collaborazione quinquennale
La riapertura La Pinacoteca riaprirà a febbraio 2018, il restauro è durato otto anni
che prevede la condivisione di opere e progetti tra la Pinacoteca e l’Accademia (i dettagli saranno resi noti dopodomani in conferenza stampa). In cambio del Sanzio, Santa Giulia riceverà un dipinto (titolo e autore saranno svelati tra poco) per la mostra «Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Brescia e Venezia» (la vernice è fissata per il 21 marzo). Il«Cristo», appena tornato in città dopo essere stato nei musei di Varsavia, Helsinki ed Enschede per la mostra «Brescia. The Reinassance in Nothern Italy», non avrebbe dovuto lasciare la città almeno fino al 2021: l’idea di Brescia Musei è di rifiutare con garbo prestiti dalla collezione Tosio per almeno tre anni, in modo da non sottrarre alla Pinacoteca riaperta nemmeno un bronzetto. Per questa ragione la Carrara, che avrebbe voluto l’opera per «L’Eco del mito», esposizione dedicata ai lavori giovanili di Raffaello che sarà inaugurata il 27 gennaio 2018, ha ricevuto un rifiuto: il Sanzio sarà concesso, ma prima della vernice. L’opera sarà il fulcro di una mostra piccola e fugace, incastonata tra «San Sebastiano», altro capolavoro del genio urbinate, e ad altri due dipinti della Carrara: la «Santa Caterina» di Timoteo Viti e una tavola a soggetto sacro dipinta dal fiorentino Mariotto Albertinelli. Il titolo dell’esposizione e la durata saranno annunciati tra poco, con la data della vernice, il prestito per Santa Giulia e le contaminazioni tra la Carrara e la Tosio Martinengo: in ogni caso, il «Cristo» dovrà tornare a Brescia entro febbraio 2018. Ci resterà per almeno tre anni.