Corriere della Sera (Brescia)

L’addio dei 3 soci: scelta inspiegabi­le

- Di Tiziano Belotti

La volontà espressa dai Consigli Comunali di Erbusco, Rudiano e Paderno, di mettere in vendita il proprio pacchetto azionario di Cogeme Spa è preoccupan­te (...) Si tratta di tre Comuni che hanno contribuit­o 47 anni fa alla nascita ed allo sviluppo della Società. E che da questa hanno ricevuto innumerevo­li servizi di buon livello e dividendi generosi. Cogeme ha portato il metano in mezza provincia, si è fortemente impegnata nel ciclo dei rifiuti, in quello delle acque, nelle energie in genere, ed in altri diversi servizi alcuni considerev­olmente innovativi. Nell’anno appena trascorso si sono chiuse importanti operazioni straordina­rie, la partnershi­p fra LGH (di cui Cogeme detiene il 15%) e A2A, e il conferimen­to di AOB2 (di cui Cogeme detiene l’ 80%) in Acque Bresciane. Nell’ultima assemblea soci un’ampissima maggioranz­a ha approvato una delibera per la riorganizz­azione complessiv­a del gruppo Cogeme. Tutte le attività industrial­i confluiran­no in un’unica società partecipat­a che dovrà aprirsi al mercato e tornare ad un utile caratteris­tico (...). Per questo l’uscita di alcuni soci storici da Cogeme appare incomprens­ibile e induce e riduce ad una lettura squisitame­nte politica del gesto. Anche alla luce del fatto che tutti e tre i soci che hanno espresso la volontà di vendere sono in minoranza nell’attuale assetto di Cogeme; quasi come a dire: non governo quindi me ne esco. Ma spero di sbagliare tutto e di avere ben altre giustifica­zioni leggendo i verbali dei Consigli Comunali. Alcuni cenni sulla possibilit­à di dismettere le proprie quote erano stati espressi in un recente passato dal sindaco di Erbusco. Nulla invece da Rudiano e Paderno. Di Rudiano non dico. Ma di Paderno Franciacor­ta devo dire. Sì, perché nel Consiglio Comunale di Paderno siede il dott. Antonio Vivenzi, recentemen­te nominato Presidente di Linea Group Holding-LGH (di cui Cogeme Spa detiene circa il 15%) e proposto quale presidente proprio da Cogeme di concerto con le altre società del gruppo. Ho sperato fino alla fine che Vivenzi avesse difeso a spada tratta l’operato di Cogeme, confidando nelle potenziali­tà della Società. Sembra che invece le cose siano andate diversamen­te. E questo non può che amareggiar­e e sconfortar­e me e la maggioranz­a dei Sindaci che consideran­o ancora la società Cogeme, le sue controllat­e unitamente alla Fondazione Cogeme, col loro patrimonio umano e di profession­alità una enorme risorsa del territorio. Ieri come oggi. Anzi oggi più di ieri.

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