Ruggito del Brescia contro il Bari Show della Germani
Un Brescia aggressivo ed efficace torna al successo dopo tre sconfitte Caracciolo apre le marcature e guida la reazione dopo il pari di Galano: è 2-1
Dopo tre sconfitte, il Brescia trova la vittoria in casa con il Bari e torna a respirare, trascinata dal solito Caracciolo. La Germani resta in vetta: batte Varese 73-67 al Pala George.
Il miglior Brescia di Cellino. Il primo, vero, Brescia di Marino. La vittoria della rinascita e dell’orgoglio, contro il Bari, arriva nella serata in cui la squadra esegue lo spartito preferito dal nuovo allenatore. Pasquale Marino veste i suoi con un 3-42-1 inedito ma efficace, che esalta un Caracciolo in stato di grazia senza nascondere, peraltro, le solite pecche difensive. Per un terzo di gara, le rondinelle sono indemoniate e lo spirito da «gara della vita» viene premiato dalla fortuna, perché è provvidenziale per il 2-1 finale la sciagurata giocata di Capradossi, che all’8’ della ripresa velocizza un cross lento di Furlan. Nel primo tempo, però, si è visto molto altro. Le rondinelle mettono polmoni e geometrie, sono corte e allo stesso tempo profonde, brave ad alzare il baricentro per poi ripartire, giocando la palla sempre a due tocchi. Non è ancora il Brescia rock dei desiderata del presidente, ma è rapido e fa male. Sa ballare.
Il primo gol di Caracciolo è la Polaroid che l’allenatore attaccherà nello spogliatoio. Lancini, rilanciato nella difesa a tre, va in anticipo di testa quasi a metà campo; Bisoli di prima serve Ferrante, un occhio in avanti e il suggerimento in profondità per lo scatto di Caracciolo, che in diagonale fredda Micai dopo un’accelerazione da ragazzino. C’è ancora molto Brescia sino al 33’, esaltato dalla verve di Bisoli e Ferrante, con Machin libero di sprigionare i suoi cavalli. Dietro, Rivedi la fotogallery con tutte le immagini dell’anticipo e i video dei protagonisti però, alla prima occasione, la difesa crolla. Fiamozzi crossa dalla destra e trova Galano in perfetta solitudine per l’incornata del pareggio. Prima dell’episodio fortunato a inizio ripresa, già descritto, Caracciolo aveva rischiato di far crollare le già barcollanti mura del Rigamonti con una giocata da campione: aggancio dolce su un passaggio in verticale, due avversari a sedere con una finta da grande attaccante, poi il colpo sotto alla Totti e la traversa a impedirgli di cesellare uno dei gol più belli della sua lunga storia d’amore con la V bianca. L’ultimo quarto d’ora è di sofferenza, ma Minelli regge e, quando non ci arriva, ringrazia la mira imprecisa di un Bari perfetto in casa (15 punti su 18) e orribile in trasferta: sin qui ha conquistato solo un punto. Il Brescia in crisi, in un colpo solo, si trova così a un tiro di schioppo — 3 punti — da una delle squadre più attrezzate del campionato. Tutto è possibile, in questa pazza Serie B. A patto di sapersi ripetere su questi ritmi, già da sabato a Pescara.