Tutta la vita in punta di piedi: l’omaggio alla signora della danza
Le ex allieve ricordano Tina Belletti con un libro e uno spettacolo
Nemmeno le ciocche di capelli potevano ribellarsi alla signora della danza: Tina Belletti pretendeva chignon perfettamente ammaestrati dalle forcine, tutù in ordine e il nome ricamato sulla divisa, rigorosamente in rosso.
«Ha invaso la danza e la nostra vita: era energica e terribile, entusiasta e rigorosissima. Ci ha infuso un entusiasmo che resta ancora oggi, anche nelle allieve che della danza non hanno fatto il loro mestiere» dice Cinzia Bricchi. Lei e altre trecento allieve di Tina, che con piglio da generalessa ha diretto dal ‘68 al ‘95 la sezione danza di Forza e costanza (è morta l’anno scorso), hanno voluto ricordarla con un libro scritto da Costanzo Gatta — «Tina Belletti — La danza nel cuore di tremila bresciane», Gam edizioni) e uno spettacolo che sarà messo in scena il 10 dicembre al Sociale. Fotografie, bozzetti, appunti sulle coreografie e preventivi degli spettacoli: «L’idea di questo memorial — racconta Anna Carlino, medico ed ex allieva — ci è venuta quando il nipote di Tina ci ha consegnato una scatola con i suoi cimeli». Il corpo da ballo della signora della danza è numerosissimo: «Siamo in 2869: ci piacerebbe reclutare tutte le allieve per condividere questo progetto, che non si esaurisce con lo spettacolo — fa sapere Bricchi —. Vorremmo organizzare un concerto a casa Verdi, la sua ultima residenza, commissionare un’opera per Villa Carlotta, dove metteva in scena gli spettacoli».
La signora che accatastava i tutù sul Maggiolone, allestiva coreografie tra rododendri e azalee e relegava le grasse in seconda fila aveva uno sguardo nerissimo, da maleficio, con una traiettoria divina: le foto in bianco e nero, i debutti al Teatro Grande, i ricordi e la carriera sono ricostruiti in modo impeccabile da Gatta. «La danza è una disciplina straordinaria e una palestra di vita in cui spesso si trovano figure uniche e speciali. Tina Belletti è una di queste».
L’appello Le trecento ballerine coinvolte nel progetto sono alla ricerca delle altre studentesse