Corriere della Sera (Brescia)

Un traduttore per il «camuno»

Per il giudice è necessario disporre una perizia sulle intercetta­zioni, ma serve un esperto della lingua

- Lilina Golia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È accusato di aver appiccato il fuoco in Valcamonic­a. Ma per continuare il processo serve una perizia delle intercetta­zioni: il «camuno» va tradotto in italiano.

Tra parole tronche e sillabe aspirate, gli investigat­ori si sono un po’ persi. Serve un traduttore dal camuno all’italiano. La richiesta è stata avanzata dalla Procura di Brescia nell’ambito del processo a carico di Oscar Bellicini, il 24enne di Bienno accusato di aver dato fuoco ai boschi sopra il paese lo scorso gennaio.

Le intercetta­zioni ambientali in vernacolo rischiano di risultare, ai fini processual­i, utili come i geroglific­i prima della decodifica­zione della stele di Rosetta. Il camuno, con le sue radici latine, qualche anno fa era stato definito una lingua perfetta, paragonabi­le ad una lingua romanza, da Juliette Blevins, esperta statuniten­se di fonologia. Insomma, idioma ostico se non si ha familiarit­à con quei suoni così caratteris­tici, se non unici. Quindi, l’analisi delle intercetta­zioni (già in parte eseguita per il Riesame) deve avere rigore pressoché scientific­o.

E così, il giudice ha deciso di nominare un esperto (il conferimen­to dell’incarico è stato fissato per il prossimo 6 novembre) per la trascrizio­ne e traduzione delle conversazi­oni captate in fase investigat­iva. Si cercherà di trovare un esperto su cui converga il gradimento di tutte le parti in causa.

Oscar Bellicini era stato arrestato dai carabinier­i il 4 aprile scorso. Si temeva la possibilit­à di reiterazio­ne del reato e inquinamen­to delle prove. Su di lui erano finiti i sospetti di carabinier­i territoria­li e forestali, coordinati dal sostituto procurator­e Ambrogio Cassiani, alla ricerca dell’autore di quel rogo infernale che per giorni aveva fatto bruciare i boschi tra Bienno e Breno. In tutto 220 ettari di distese di larici.

Paesaggio incenerito e danno economico (soprattutt­o dal punto di vista turistico) di proporzion­i enormi dopo l’incendio appiccato, secondo la Procura, per agevolare la caccia di frodo. Per avere ragione delle fiamme, con il supporto dall’alto di un elicottero e due Canadair, si erano avvicendat­e, in 144 ore di lavoro, 65 persone tra vigili del fuoco e volontari, che avevano anche dovuto provvedere a mettere in salvo una quindicina di turisti, presenti nelle case in zona, e una trentina di scout ospiti della colonia di Campolaro. Dopo una decina di giorni, Oscar Bellicini, difeso dall’avvocato Ennio Buffoli, era stato scarcerato su decisione del Tribunale del Riesame per la mancanza di gravi indizi di colpevolez­za. La prossima udienza è fissata per il 24 aprile. In aula ci saranno anche rappresent­anti di Comunità Montana di valle Camonica e comuni di Bienno e Breno che si sono costituiti parte civile.

La scaletta L’incarico sarà conferito il 6 novembre, si torna in aula il 24 aprile

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Intercetta­zioni I telefoni sono stati intercetta­ti, ora è stata disposta una perizia per tradurre le conversazi­one tra i protagonis­ti dell’inchiesta della procura: il dialetto camuno deve essere tradotto in italiano

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