L’ultima serata con Marilyn: fermo immagine sulla celebrità
Un letto sfatto, una bionda nuda tra le lenzuola di seta, una bottiglia di Dom Perignon, un disco di Frank Sinatra ancora acceso, un ragazzo che si rotola sulla moquette. «Niente sesso, ci feci l’amore a modo mio, con la macchina fotografica» ha detto Douglas Kirkland, il fotografo delle celebrità, sulla fotoicona del 1961 di lui e Marilyn Monroe, una reliquia corteggiatissima dai collezionisti. Ma l’ultimo scatto della diva — sempre nuda, coperta da un foulard trasparente, con i provini scarabocchiati con il pennarello giallo — è del 1962, sei settimane prima che la trovassero morta tra le confezioni di Pentobarbital: 2.500 fotografie fatte nella suite dell’hotel Bel-Air a Los Angeles da Bert Stern. Le foto di Marilyn e delle gambe secche, coperte da collant parigini, di Audrey Hepburn fatte dai due ritrattisti della corte hollywoodiana e dai loro colleghi sono in mostra da Paci Contemporary (la vernice sabato; fino al 31 gennaio): con «Moda e cinema», in città arriva il glamour patinato e ormai estinto delle celebrità. Henry Wolf, André Sas, Daniel Cande, Terry O’Neill e Angus McBean, tra gli altri autori esposti, hanno trattenuto sulla pellicola la bellezza da Oscar delle dive. Nelle immagini di Pierluigi Praturlon, Pietro Pascuttini e Tazio Secchiaroli, c’è il ricordo Dolce Vita e delle notti romane negli anni di Sophia Loren, Claudia Cardinale, Anita Ekgberg, Elsa Martinelli, Brigitte Bardot. Tra memorie in bianco e nero e polaroid, il viaggio nel mito arriva all’haute couture fotografata da William Klein, con le modelle che vacillano sulle strisce pedonali in piazza di Spagna, e al voyeurismo di Gordon Parks, che spia le sue muse dal buco di una serratura.