Via Sostegno cambierà volto
Entro aprile ciclabili, alberi ed il ridisegno delle aree di sosta. Non ci sarà il terminal bus
Quattro anni e mezzo fa, fresco d’elezione, il sindaco Emilio Del Bono strigliò a dovere un dirigente di Rete Ferroviaria Italiana per le condizioni da terzo mondo nel quale versava la stazione di Brescia («ricordo ancora il potente rimprovero di quel giorno» confessa Umberto Lebruto).
È stato l’inizio di una nuova fase di collaborazione, che — complice l’arrivo del Tav in città nel dicembre 2016— ha portato le Ferrovie dello Stato a investire sulla stazione 30 milioni di euro (compresi i costi dell’adeguamento reti). L’ultimo tassello del piano di riqualificazione partirà a metà novembre per concludersi in aprile: 1,5 milioni di euro (un terzo della Loggia, il resto di Fs) per cambiare volto a via Sostegno. « Che è sempre stato il retro degradato della stazione, oggi ostaggio di buche e fango» esordisce l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni. Sarà abbattuto il muro di recinzione: al suo posto una snella ringhiera affiancata — tra via Privata De Vitalis e il cavalcavia Kennedy— da marciapiedi e da una pista ciclabile dall’altro lato della strada. E ancora: nuova illuminazione, arredo urbano, alberi, un rondò. Il restyling porterà 60 parcheggi (con piazzole per la sosta veloce, portatori di handicap, carsharing, auto elettriche), anche se la razionalizzazione degli spazi toglierà 120 posti alle attuali auto dei pendolari. «Ma in zona c’è un’offerta di sosta più che sufficiente» spiega l’assessore Manzoni. E fa riferimento anche al parcheggio oggi sottoutilizzato di viale della Stazione. «Ed in futuro è allo studio la realizzazione di un nuovo parking (probabilmente multipiano, ndr) nell’ex di- stributore Eni». Quando si pedonalizzano zone centrali «c’è ovunque un iniziale scontento ma credo che una volta finita la riqualificazione nessuno rimpiangerà la vecchia via Sostegno. Nemmeno chi oggi la utilizza come parcheggio» aggiunge l’ad di Fs Renato Mazzoncini. Non ci sarà invece un nuovo terminal dei bus extraurbani, come aveva chiesto la Provincia, per non creare confusione negli utenti: «concentreremo tutti i bus nella stazione gialla, sul lato nord, per questo in futuro dismetteremo anche il terminal coperto in via Solferino».
La nuova via Sostegno è un primo passo per arrivare a rigenerare l’area degradata compresa tra la parallela via Sardegna, più a sud. Pezzi di edifici dismessi, a volte covo di senzatetto e tossicodipendenti: «entro la fine della mia legislatura voglio chiudere l’accordo con i proprietari e gli operatori e si concretizzerà il piano attuativo di recupero» promette il sindaco Emilio Del Bono. Anche il piccolo condominio marrone al civico 36, di via Sostegno potrebbe
Del Bono La stazione ora è luogo d’accoglienza e parte la rinascita di Brescia 2. Stop al degrado Il sindaco promette prima delle elezioni l’ok al piano per il recupero delle aree dismesse
essere abbattuto e rifatto più internamente.
Del Bono però ritorna sul nuovo volto della stazione: «Non ci ricordiamo più il degrado di quattro anni fa, a partire dai montacarichi e dagli ascensori per i disabili che non funzionavano. Di questa rivoluzione devo ringraziare Mazzoncini, che da bresciano ha avuto quell’attenzione per Brescia che certi parlamentari non hanno avuto». Brescia che con i suoi 10 milioni di passeggeri l’anno si meritava un trattamento «degno da città metropolitana, status di cui avrebbe diritto alla pari di Catania, Bari, Bologna». La nuova sinergia è tracciata, e sarà essenziale tra 5 anni, quando si abbatteranno gli edifici per far uscire la Tav dalla città («noi saremo a fianco dei residenti», promette Del Bono) e si realizzerà un tunnel trasparente da 900 metri. «Abbiamo messo la stazione di Brescia al centro del nostro progetto di mobilità integrata ed i servizi sono aumentati» aggiunge Mazzoncini. A disposizione anche della concorrenza: a fine anno arriverano nuovi treni di Italo.