Incendi e siccità la crisi è doppia
L’alto Garda in fiamme e a valle le spiagge si allungano trasformandosi in pietraie. Scenari mai visti sul Benaco a causa della siccità che sta facendo ritirare il lago e in montagna (sopra Tignale) un vasto incendio tiene in scacco operatori e volontari.
Doppia emergenza, un denominatore comune: la mancanza di acqua. E non necessariamente sotto forma di pioggia. Il garda brucia. Brucia da ore tra i monti di Tremosine, dove al lavoro ci sono dall’altra notte, instancabili, i vigili del fuoco (un centinaio di uomini) con i carabinieri e i volontari di protezione civile per arginare i due fronti di fiamme nei boschi fino alla Valle di Ledro, sulle vette che separano la sponda bresciana del lago dal Trentino. Si tratta di due distinti roghi, con un fronte di un chilometro che si allarga anche a causa del vento. In fumo 60 ettari. Non bastasse, in mattinata i Canadair erano impegnati a Varese e Torino, e su Brescia era disponibile solo un elicottero regionale. Ma il Benaco brucia anche a riva. A Sirmione, zona est: la spiaggia delle Bionde non si vedeva così da tempo, con i sassi che emergono dal fondale e i turisti a passeggiarci sopra. Livello del lago: 49,8 centimetri dallo zero idrometrico (minimo storico a 11 centimetri, nel 2003).