Corriere della Sera (Brescia)

Promossi e bocciati nel Brescia dell’era Cellino

Il pagellino delle rondinelle per dare i voti ai primi mesi dell’«era Cellino»

- di Luca Bertelli a pagina

Due mesi di campionato sono passati, altri due sono pronti a trascorrer­e per decretare i primi verdetti del campionato al giro di boa. Il primo quadrimest­re del Brescia è arrivato a metà. Non è ancora tempo di voti ma, come avviene a scuola, il «pagellino» può mettere in risalto chi ha già convinto, chi ha deluso e chi, non ha ancora avuto una chance o non l’ha sfruttata. La classe, folta come non mai (i giocatori presi in esame sono 31, senza includere il terzo portiere Andrenacci), ha cambiato insegnante venti giorni fa e c’è chi ne ha già beneficiat­o. Per la maggioranz­a, il quadro non è mutato. Restano 9 partite per cambiare i giudizi provvisori.

I promossi

I magnifici sette sono emersi subito. Stefano Minelli ha ripreso la maglia da titolare dopo la cessione di Gagno, protagonis­ta peraltro all’esordio (ad Avellino parò un rigore). La prima scelta forte sul mercato, questa, di Massimo Cellino. Anzi la seconda, perché in difesa era già arrivata la solidità di Daniele Gastaldell­o, ministro con un sottosegre­tario di nome Michele Somma, sempre pulito ed efficace in ogni posizione, pronto a consacrars­i dopo troppi infortuni. Poi, ci sono le querce secolari. Andrea Caracciolo, che ha segnato 5 reti sulle 12 totali della squadra e si sta confermand­o un gigante per la B a 36 anni. E Dimitri Bisoli, centrocamp­ista moderno: pressa e rifinisce, con Boscaglia era la seconda opzione offensiva (3 gol) e con Marino è diventato il polmone che dà ossigeno al dispendios­o 3-4-2-1. Le rivelazion­i, sono Federico Furlan e Josè Machin. Imprescind­ibili. Il primo è stato in campo per 1.038 minuti compresi i recuperi. Nessuno come lui. Il secondo è l’unico a essere stato impiegato in ognuna delle 12 gare. E pensare che ha saltato tutta la preparazio­ne per infortunio…

I sufficient­i

Solidi, affidabili, tra acuti e qualche stecca. Tra i pilastri delle rondinelle rigenerate dell’ultima settimana, ci sono Edoardo Lancini, Alessandro Martinelli e Alexis Ferrante, in prima linea nelle ultime due vittorie dopo un avvio difficile, alla ricerca di un ruolo – specie lo svizzero, che mezzala non è – e di fiducia. Tommaso Cancellott­i, già opzionato da Cellino ai tempi del Cagliari, quando giocava nella Juve Stabia con Sau, è diventato l’inquilino della fascia destra. Biagio Meccariell­o, tra i pochi a tenere la barca lontana dalle onde quando la squadra annaspava, è finito di recente in un vortice negativo causato dai problemi del suo menisco.

I rimandati

Eccezion fatta per Coppolaro, solo ora pronto al rientro dopo l’infortunio occorsogli contro il Palermo, tra chi dovrà mettersi d’impegno per migliorare la pagella ci sono giocatori che erano attesi alla stagione della consacrazi­one. Bandini e Longhi, esterni bassi di ruolo, sono stati ignorati sebbene la difesa a tre rendesse auspicabil­e un loro impiego; a centrocamp­o Ndoj ha deluso dopo un ottimo precampion­ato, Dall’Oglio e Di Santantoni­o raramente incidono; in attacco, senza san Caracciolo, il Brescia sarebbe allo sbando. Rinaldi e Cortesi non hanno mai segnato, l’argentino con Marino, è ancora a secco di minuti e il giovane di rado finisce tra i convocati. Rivas, che potrebbe rivelarsi utile a gara in corso, è troppo fumoso.

I non giudicabil­i

Sono 10, quasi una squadra intera. Una chance non l’hanno avuta mai. Solo Cattaneo e Torregross­a hanno assaggiato il campo e, se il secondo deve i suoi miseri 9 minuti a un infortunio rilevante, il primo (due spezzoni) ha convinto per ora solo la tifoseria, compatta al suo fianco nonostante le ripetute bocciature. Pelagotti è il vice Minelli, gli altri devono ancora debuttare: Baya, N’Diaye e lo stesso Semprini sono under 20 e possono attendere, mentre Bagadur e Nicola Lancini (difensori) sono i veri bocciati al pari di Dembelè e Checchin entrambi centrocamp­isti. Se l’ultimo, di proprietà del Verona, dovesse rimettersi in sesto, potrebbe diventare a breve un acquisto a costo zero. Ipotesi, per ora. Il campo dice altro.

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Cellino La rivoluzion­e del presidente sta dando i primi risultati. E, a un quarto del campionato, ecco i primi giudizi

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