Secessionisti La Corte invia gli atti a Rovigo
Il caso dei 46 «Serenissimi» (cinque bresciani) accusati di associazione eversiva passa ai magistrati di Rovigo. Lo ha deciso la Corte d’assise accogliendo l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dalle difese.
Brescia (e il suo tribunale) si ferma qui. Il caso dei 46 «Serenissimi» (cinque bresciani) accusati di associazione eversiva passa ai magistrati di Rovigo. Lo ha deciso, dopo quasi sette ore di camera di consiglio, la Corte d’assise (presidente Anna Di Martino) accogliendo l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dalle difese.
Perché se è vero che il 26 maggio del 2012, in una saletta appartata dell’ex azienda agricola Boschi di Erbusco, nasce l’Alleanza «col proposito del compimento di atti di violenza come l’occupazione di San Marco e la sovversione dell’ordine dello Stato», è altrettanto vero, per la Corte, che il punto — ai fini della formazione del reato — non è il luogo in cui questa struttura organizzata si è costituita, ma dove «inizia ad essere operativa». E cioè a Casale di Scodosia, in provincia di Padova: là dove in un capannone fu realizzato e trovato il tanko che i secessionisti avrebbero voluto utilizzare e dove si riunirono il 7 ottobre di 5 anni fa. Non è incriminato il mero accordo, ma l’adeguatezza dei mezzi, quindi, per raggiungere lo scopo. Vero quindi che la finalità dell’Alleanza — come precisato dai pm Carlo Nocerino e Erica Battaglia — fosse «riunire un’aggregazione di movimenti separatisti» (bresciani, veneti, sardi) ma i propositi violenti maturano e si esternano il 7 ottobre, a Padova, con la consegna del mezzo». Il tanko. Stralciata la posizione di Salvatore Doddore Meloni, morto il 5 luglio scorso a 74 anni dopo 50 giorni di sciopero della fame in carcere. A lui, in mattinata, decine di indipendentisti con tanto di bandiere (colori catalani compresi) fuori dal Palagiustizia hanno dedicato una targa: «Al patriota che fino alla fine ha creduto negli irrinunciabili valori dell’autodeterminazione». Applausi. E adesso tutto ricomincia dalla procura di Rovigo, competente per territorio. (m.rod.)