Quando il vigneto è da premio L’Unesco incorona la Pusterla
Vincitore dell’ottava edizione del concorso «La Fabbrica nel Paesaggio»
Un vigneto da premio. Nei giorni scorsi sono stati proclamati i vincitori dell’ottava edizione del concorso «La Fabbrica nel Paesaggio», istituito nel 2010 dal Club per l’Unesco di Foligno e Valle del Clitunno per premiare imprenditori privati o amministrazioni e istituzioni, sono previste due sezioni dedicate, «che hanno attivato iniziative e progetti dimostrando una particolare sensibilità nei confronti del Paesaggio». Vincitore del primo premio ex aequo 2017 nella sezione imprenditori privati, consegnato da Maria Paola Azzario presidente della Federazione Italiana dei Club e Centri per l’Unesco, è stato il Vigneto Pusterla di Maria Capretti, maggiore vigneto urbano europeo con i suoi 3,4 ettari vitati a sola Invernenga, uva autoctona locale a bacca bianca. Artefice del riconoscimento il Club Unesco Brescia Santa Giulia che ha fermamente voluto la candidatura di questa realtà bresciana dai forti tratti identitari. C-oncetto che il suo presidente Beatrice Guerrini Granato ha espresso nella piena convinzione che Brescia è città che «merita tantissimo», ricca di cose da far conoscere, da valorizzare, superando una visione esterna ferma da anni. La motivazione del premio parla di «un’operazione di autentico restauro del paesaggio … in ambiente urbano … e riproponendo l’antica funzione produttiva», si fa cenno inoltre alla cura e al riutilizzo di «esistenti viti ultracentenarie e piante da frutto antiche». Il tutto interpretando in modo perfetto «i criteri posti alla base del concorso».
Attestazioni che portano a riflettere sul valore, sui significati, della presenza e delle potenzialità di un vigneto urbano di queste dimensioni, la cui prima rappresentazione è un disegno acquarellato del 1472 circa, ma le cui probabili origini possono essere poste attorno al 1037 come il nome del vino di maggior impegno prodotto a partire dall’Invernenga.
Il conferimento del premio è stato occasione per una conferenza tenutasi ieri dove Maria Capretti, oltre a manifestare con Beatrice Guerrini Granato la soddisfazione per quanto ottenuto, ha parlato delle persone che con lei collaborano in questa non facile avventura: Matteo Capacchione per la commercializzazione dei prodotti, Enrico Franceschini per la cura del vigneto, Diego Lavo per la vinificazione delle uve. Ha illustrato nuove linee di prodotti, a partire dall’Invernenga e da piccole quantità di uve messe a dimora a scopo didattico. Anche di un’altra marmellata «alcolica» oltre a quelle già realizzate, di una grappa alla rosa canina in collaborazione con le Distillerie Peroni di Gussago, di salse semi-senapate per i formaggi...
Ma la vera scommessa è quella di riqualificare ancor di più il Vigneto, dotandolo di alcune semplici strutture e rendendolo maggiormente accessibile in ogni sua parte a visite e manifestazioni non isolate, come ad esempio fatto per due edizioni della Festa dell’Opera. Vero, unico, monumento verde all’interno della nostra città.