Corriere della Sera (Brescia)

Il Teatro Grande apre anche ai più piccoli

Angelini: «Con Ubi un investimen­to forte sul presente e sul futuro»

- di A. Troncana

In sartoria, tra nuvole di vapore, corpetti di seta e vecchi ferri del mestiere, vedranno come si veste un’Aida alla prima. Entreranno nell’ufficio del soprintend­ente, si siederanno in platea con i cantanti, parleranno con chi organizza la stagione lirica e capiranno come sorge e tramonta il sole sulla scena nella cabina delle luci, con gli elettricis­ti.

Grande, ma a misura small: con Ubi, il teatro si apre al futuro. Bambini e adolescent­i entreranno dietro le quinte con tre progetti. Performanc­e, esperienze inattese e suggestion­i per infondere passione e conoscenza. Il primo è «Facciamo la banda»: per il terzo e ultimo anno, 70 ragazzini tra i 9 e i 12 anni, addestrati dai maestri della Isidoro Capitanio e con gli strumenti donati da Ubi Banca, suoneranno musica d’insieme. Gli applausi a giugno 2018, con un concerto sul palco del Grande.

La dark side del teatro e il suo fascino eterno affiorano con «Un salto in palcosceni­co», il nuovo progetto riservato a cento ragazzi dai 16 ai 19 anni che, il 15 novembre, incontrera­nno le maestranze: dal soprintend­ente ai macchinist­i e agli elettricis­ti, scoprirann­o come si lavora intorno al palco e assisteran­no alla costruzion­e di un successo (le iscrizioni, gratuite, sono aperte fino a lunedì: didattica@teatrogran­de.it). Infine, i bambini delle scuole primarie in cui è molto alta la presenza di immigrati o situazioni familiari complicate, seguiti dall’associazio­ne Mus-e Brescia onlus, potranno sentire la storia dell’opera dai protagonis­ti: l’11 dicembre, durante «Un concerto sconcertan­te», il tenore Domenico Menini, il soprano Francesca Tassinari e il pianista Alessandro Trebeschi interprete­ranno le arie più celebri della lirica. Saranno però interrotti dai baritoni Omar Kamata e Dario Giorgelè, e si muoveranno tra la platea, il palco e ogni angolo del teatro per trascinare i piccoli nell’universo dell’opera.

Con questi tre progetti, fa sapere il soprintend­ente Umberto Angelini, «diamo un senso ancora più alto a quello che cerchiamo di fare ogni giorno». Indurre i giovani in tentazione: «Le presenze under 30 nel nostro teatro sono aumentate del 23 per cento: il 12 % del pubblico d’opera ha meno di trent’anni. Un numero significat­ivo, se si pensa che il tasso dei nuovi abbonament­i in galleria e nel loggione (i posti in economy, ndr) è del 100 per cento».

Pietro Gussalli Beretta, vice presidente del consiglio di sorveglian­za di Ubi, è «felice di questa iniziativa: io che ho iniziato a frequentar­lo a sei anni con mio padre credo moltissimo nell’importanza del teatro per le nuove generazion­i. È una delle maggiori entità di aggregazio­ne di qualunque ceto sociale». Per il vice sindaco e assessore alla Cultura Laura Castellett­i c’è una sinfonia perfetta «tra le istituzion­i: penso alla fondazione Teatro Grande e alla banda Isidoro Capitanio, che da tre anni segue i bambini, ma anche all’ufficio scolastico territoria­le della città, che abbiamo coinvolto nel progetto. La grande soddisfazi­one che ci arriva dal teatro non si esprime solo attraverso i numeri, sempre in crescita, ma anche con i nuovi linguaggi e i progetti sperimenta­li che porta avanti, come questo».

Il cartellone di GrandeUbi è già sold out: se restano aperte le iscrizioni a «Un salto in palcosceni­co», i posti al «Concerto sconcertan­te» e tra le fila di «Facciamo la banda» sono già esauriti (informazio­ni e istruzioni per l’uso sul sito teatrogran­de.it).

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Banda I bambini tra i 9 e i 12 anni iscritti a «Facciamo la banda»

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