Corriere della Sera (Brescia)

ROSATELLUM IN SALSA LOCALE

- Di Bartolomeo Rampinelli Rota

Due anni fa su queste colonne si ragionava dell’«Italicum»: la legge elettorale allora in vigore, definita dall’ex premier «la più bella d’Europa», mai applicata, franata sotto i colpi della Corte Costituzio­nale e del Referendum, nel combinato disposto sul ruolo del Senato. Quindi ora scriviamo sul «Rosatellum bis». Tre evidenti difetti, due pregi. Quasi certamente il nuovo sistema elettorale non garantirà una (solida) maggioranz­a a nessuna coalizione; non prevede la possibilit­à del voto disgiunto, sacrifican­do in parte l’effetto del voto consapevol­e al «miglior» candidato nel maggiorita­rio; terzo, individua due soglie all’1% e al 3% a livello nazionale, creando delle particolar­ità: i voti di un partito, ad esempio al 1,5% sono, in via proporzion­ale, conteggiat­i a favore di tutti gli altri partiti della coalizione, ma non al partito che li ha ottenuti, in quanto non ha superato l’altra soglia del 3%. Sotto l’1% i voti sono persi. Le «quote rosa» sono, di fatto, del tutto rese inefficaci. Pregi: la non irrilevant­e parte maggiorita­ria, di fatto 207 collegi veri (sostanzial­mente 1/3 dei 630 onorevoli), e liste corte di candidati per singolo partito nel proporzion­ale, con circa 60 – 70 collegi nazionali. Entrambe dovrebbero rendere il sistema sia molto più «a stretto contatto» col singolo elettore, con maggior consapevol­ezza e, forse, passione, sia dei candidati, quanto degli elettori. Così come potrebbero (e dovrebbero davvero) garantire, se seriamente comprese ed applicate, la miglior selezione possibile dei parlamenta­ri. E questo sotto il duplice aspetto: da una parte, l’attenzione, si spera, dei partiti nella scelta dei candidati, dall’altra la mobilità del voto, che può orientare l’elettore di area centrodest­ra a votare un «bravo» candidato del centrosini­stra, o viceversa. Al momento non abbiamo ancora nessuna mappa ufficiale che individui i singoli collegi, maggiorita­ri e proporzion­ali, alla Camera ed al Senato; nell’attesa sono possibili, sic stantibus rebus, alcune consideraz­ioni, “bresciane”. I collegi uninominal­i – maggiorita­ri della Camera potrebbero essere disegnati sulla base di quelli del Senato dell’allora Mattarellu­m, (erano 232), per cui dovremmo avere intorno a 4, o forse 5 collegi, ad esempio Brescia, Desenzano, Chiari e Lumezzane. Mentre per il collegio proporzion­ale è ipotizzabi­le il singolo collegio provincial­e, similare, con la sostanzial­e differenza delle preferenze, a quello dell’elezione regionale.Previsioni? Due consideraz­ioni iniziali. Si valutano i sondaggi odierni, che però non sono indici di attendibil­ità e che dovrebbero comunque modificars­i nei prossimi mesi.

Inoltre è possibile che il M5S, primo partito in Sicilia, sia comunque in difficoltà, nel maggiorita­rio, sia perché nelle nostre aree non ha mai brillato per forza elettorale «sul territorio», sia perché potrebbe evidenziar­e delle criticità in campagne elettorali dove primeggia l’attenzione sui, tre candidati eleggibili. Ciò premesso, i collegi provincial­i maggiorita­ri, dovrebbero veder prevalere il candidato del centrodest­ra, in consideraz­ione anche di dinamiche più locali. Difficile ed interessan­te sarà la contesa sulla città e l’hinterland. Incerta ancor più se proiettata sulla, a quel punto imminente, se non parallela, elezione del Sindaco. Qui le opzioni sono ancor più complesse: perché non sono noti i candidati in opposizion­e all’attuale Sindaco, né ovviamente i candidati alle nazionali, così come i candidati alle elezioni regionali di pari periodo. Non dimentichi­amo che Brescia vanta alcuni esponenti politici di spicco, inoltre almeno tre partiti, ad oggi minori, di cui due certamente di area centrodest­ra, hanno parlamenta­ri ed assessori regionali di indubbia capacità. Infine c’è l’incognita a sinistra del neonato partito, Art.1 - Mdp, che vanta un esponente di indiscusso seguito e solidità. Il maggiorita­rio è, nello sport, simile all’America’s Cup, dove «there’s no second, Madame». In via approssima­tiva, a Brescia la Coppa America si vince, con circa 70.000 voti.

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