A2A punta al futuro sostenibile
«Ce lo chiedono anche i fondi internazionali». Taglio ai gas serra e solare termico
«Brescia diventerà un modello in Italia ed in Europa di economia circolare» assicura il presidente A2A, Giovanni Valotti al sindaco Del Bono, che ieri ha chiesto alla «sua» multiutility di collaborare al suo piano green. Ovvero: potenziare il teleriscaldamento con i vapori di altre 5 acciaierie e con il solare termico, diminuendo «in modo significativo» i rifiuti in entrata all’inceneritore. E vuole anche efficientamenti energetici su edifici pubblici e privati. L’ad Camerano sottoscrive la sfida, anticipa la realizzazione di un maxi impianto solare termico (3800 mq) a Lamarmora; lo sfruttamento energetico del depuratore di Verziano. Ma il nuovo calore (circa 200 Gigawattora l’anno) «non basterà alla città, visto che già oggi il termovalorizzatore copre solo il 40% dell’energia termica richiesta da Brescia». Per questo non si sbilancia sulla promessa di tagli ai rifiuti inceneriti: «Li possiamo fare ma dovremmo bruciare più metano».
C’è un numero — tra i tanti forniti ieri da A2A nella presentazione del suo terzo bilancio bresciano di Sostenibilità — che sintetizza la maggior attenzione al territorio in termini ambientali ed economici. È il numero cinque. Nel 2016 la ricchezza distribuita sul territorio cresciuta appunto del 5% (263 milioni). Stesso numero, ma con un importantissimo «meno» davanti, riguarda il taglio delle emissioni di anidride carbonica. Fatto non da poco in tempi in cui si moltiplicano appelli e timori riguardo il surriscaldamento del pianeta e la necessità di ridurre i gas serra.
Certamente l’attività del termovalorizzatore di via Codignole rimane economicamente importante, anche se — ribadiscono con forza i vertici della società — il suo continuo efficientamento e gli importanti investimenti fatti per abbattere il più possibile le emissioni inquinanti, hanno dato i loro frutti. Il calore prodotto dall’impianto che alimenta per il 40% la rete di teleriscaldamento (e sostituisce 20mila singole caldaie) nel 2016 ha evitato l’emissione di 442mila tonnellate di anidride carbonica. Enorme quantitativo di gas serra che sarebbe stato emesso se si fosse dovuto produrre il calore equivalente bruciando fonti fossili . Questo non significa che — come più volte chiesto dallo stesso sindaco — non si possa andare a diminuire i quantitativi di rifiuti inceneriti (725mila tonnellate nel 2016 di cui solo il 43% prodotto a Brescia e provincia). L’inceneritore però per A2A sarà fondamentale anche nei prossimi anni. Perché il suo calore potrà essere utilizzato anche in estate con procedimento inverso: raffrescare uffici pubblici ed in futuro negozi ed uffici (e magari anche grandi condomini). Il 2017 doveva vedere l’estensione del teleraffrescamento (oggi attivo nella sede Ats ed al museo Santa Giulia) anche a palazzo Loggia e negli uffici comunali di via Marconi. L’avvio è rimandato al 2018, quando la tecnologia innovativa (per la quale A2A è stata premiata alla fiera Ecomondo di Rimini) verrà portata anche alla Pinacoteca e all’Ufficio scolastico provinciale di via Sant’Antonio. Il 2016 sarà ricordato anche come l’anno dello storico avvio della raccolta differenziata in città: a fine 2016 la percentuale di riciclo è passata dal 38% al 44,5% ma ad agosto di quest’anno si è già raggiunto il 60%. La forte etica ambientale dei bresciani è la miglior risposta alla leggenda metropolitana che vorrebbe buona parte dei rifiuti finire ugualmente nell’inceneritore. Non è così. A2A ha investito milioni su novi 8 impianti dedicati al recupero di vetro, plastica, carta e umido. Quello in costruzione a Bedizzole sarà in grado di produrre biometano dagli scarti del cibo, alimentando tutti i bus ecologici di Brescia Mobilità. Il 2016 ha visto anche la sostituzione delle tre centrali termiche a Lamarmora, che garantiscono il restante 60% del calore necessario al teleriscaldamento. Nuovi motori effi-
Valotti Le sfide poste oggi dal sindaco sono input per i nostri futuri piani
cienti che bruciano solo metano, anticipando di parecchi anni la messa al bando del carbone che A2A prevede per tutti i suoi impianti entro il 2030.
Altro tema importante è quello dell’acqua. A2A entro il 2020 investirà 161 milioni di euro per costruire nuovi impianti di depurazione e filtraggio dell’acqua. Gli investimenti più attesi riguardano la Valtrompia, dove a inizio 2018 partiranno i cantieri (a Concesio) per la realizzazione di un depuratore per tutti gli 85mila abitanti della valle (e 2mila aziende) che oggi scaricano i loro reflui ancora nel fiume Mella. Sempre sul fronte ambientale non vanno dimenticati gli investimenti sulla nuova illuminazione a led in città (nuovi 43mila punti luce), ed il raddoppio dell’elettricità erogata dalle colonnine di ricarica per auto green.
La «ricchezza» di A2A, si riverbera anche sul territorio, visto che sono stati investiti 121 milioni di euro in forniture e servizi a favore di 371 imprese locali (+10%). E cresce il numero dei dipendenti: con 107 nuove assunzioni sono 1.739 gli occupati in provincia; dopo l’ospedale Civile è la seconda «azienda» per forza lavoro. L’attenzione al sociale si è concretizzata nell’iniziativa «Banco dell’energia» (portata avanti nel Bresciano da Casa Betel 2000 e Cooperativa sociale palazzolese) che aiuta le famiglie con fragilità economiche non solo pagando loro la bolletta di gas e luce. (p.gor.)