Colpì per l’eredità C’è vizio di mente
Due anni in una struttura di recupero per il 50enne di Inzino che a maggio ferì brutalmente il professionista
Aggredì il commercialista convocato, in qualità di rappresentante di un’associazione, per le volontà testamentarie del compagno. Dopo l’aggressione cercò di uccidersi con un trapano. Ieri l’assoluzione per vizio di mente.
Ha colpito e quasi ucciso un commercialista, ma non era in grado di capire quello che stava facendo. Assoluzione e due anni di Rems (strutture riabilitative per malati psichiatrici) per Alfredo, 50 anni, che nel maggio scorso a Inzino cercò di uccidere un commercialista a colpi di martello e chiave inglese e poi tentò di farla finita, ferendosi ripetutamente con la punta di un trapano. A processo per tentato omicidio, il cinquantenne è stato assolto perché considerato assolutamente incapace di intendere e di volere. Sotto i colpi del 50enne, lo scorso maggio, ha rischiato di morire Giampaolo Pezzotti, commercialista di Iseo. Per ricucire tutte le ferite del professionista, 71enne, noto sul lago anche per l’impegno politico, per essere stato presidente della Comunità montana del Sebino e per l’attività in associazioni benefiche, furono necessari più di 250 punti di sutura. A Inzino il professionista si era recato perché convocato, come responsabile di un’associazione del terzo settore, per beneficiare di parte di una eredità. Alla convocazione c’era anche il 50enne, anche lui era tra i beneficiari dell’eredità lasciata dal suo compagno. Alla prima lettura, sentendo che il compagno aveva lasciato dei beni all’associazione rappresentata dal commercialista, Alfredo aveva perso il controllo. Senza più nemmeno ascoltare quello che veniva detto, si era lanciato contro il professionista, cominciando a colpirlo con rabbia e violenza. Forse temeva di essere escluso, di perdere tutto. Quel che è certo è che, privo totalmente di controllo, aveva infierito sul commercialista, poi aveva rivolto contro sé un trapano cercando di farla finita. Si era procurato delle ferite gravi, era stato ricoverato al Civile in prognosi riservata. Per i giudici le sue azioni erano prive di controllo, il vizio totale di mente gli ha impedito di capire quello che stava facendo. E ieri il 50enne è stato assolto.